Napoli, Antonio Vergara (imago)
Un passato di esclusioni e dolori, un presente fatto di applausi: Vergara debutta in Champions League con il “suo” Napoli
Pochi minuti per vivere un sogno. È il 90′ di Napoli-Qarabag quando la lavagnetta luminosa del IV Ufficiale si illumina con il numero 26, quello di Antonio Vergara. Nella notte del ricordo di Maradona arriva il debutto in Champions League per un figlio di Napoli, davanti al suo popolo. Chissà per quante volte ci avrà pensato il classe 2003, finalmente è arrivato quel giorno tanto atteso da ogni bambino che sogna con un pallone tra i piedi.
Dietro a quel momento c’è una storia fatta di ostacoli e riscatto. Antonio Vergara, centrocampista offensivo nato a Frattaminore e cresciuto calcisticamente a Frattamaggiore sta vivendo il sogno di ogni bambino nato e cresciuto ai piedi del Vesuvio. Ma nulla gli è stato regalato.
La sua carriera a Napoli inizia prestissimo: a soli 8 anni viene scoperto da Gianluca Grava, responsabile del settore giovanile azzurro, dalla scuola calcio dei fratelli Marco e Francesco, meglio noto come “Ciccio”, Lodi. Trascorre le giovanili in azzurro ma l’inizio è fatto di tante esclusioni per via del fisico mingherlino.
Il vero salto lo fa con il passaggio alla Primavera, dove finalmente riesce a imporsi. Da lì inizia il suo percorso tra i professionisti: un anno in prestito alla Pro Vercelli in Serie C, poi il trasferimento alla Reggiana in Serie B. Ma il destino gli presenta il conto: al primo anno a Reggio Emilia si rompe il crociato e resta fermo tutta la stagione. Una mazzata che avrebbe scoraggiato molti, ma non lui. “Tornerò nel mese degli innamorati… lasciate un posto nel vostro cuore”, scrisse su Instagram, con la speranza di non sparire troppo a lungo dai pensieri dei tifosi.
Nella stagione successiva, la 2024‑25, Vergara è tornato da protagonista assoluto: tra campionato e Coppa Italia ha totalizzato 33 presenze, siglando 5 gol e fornendo 6 assist. Giocate e gol decisivi, gli sono valsi il titolo di MVP Under‑23 del mese di agosto e di dicembre. È più maturo, più forte fisicamente, ma soprattutto mentalmente.
Finito il prestito con la Reggiana si aggrega al ritiro con il Napoli. Tra allenamenti e amichevoli continua a impressionare tifosi e squadra, fino all’esordio in Champions League.
Con Antonio Vergara, il Napoli non riscopre solo un giovane di prospettiva, ma un’identità che sembrava perduta: quella del talento cresciuto in casa, con addosso la maglia che ha sempre sognato. Frattamaggiore l’ha lanciato, come fece con Insigne e adesso c’è la mano di Antonio Conte a guidarlo, a proteggerlo, a crederci.
Dopo anni di esclusioni, dopo il dolore di un crociato rotto e una stagione saltata, Vergara è tornato più forte. E ora può restituire un po’ di Napoli al Napoli. Stavolta non è solo un’occasione: è una missione
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