Verona, notte fonda. L’urlo di una donna rompe il silenzio e taglia a metà un quartiere intero: orecchie che si tendono, la richiesta di aiuto è lampante, inequivocabile. Lo sente anche il vicino di casa Riccardo Meggiorini, che dall’altra parte non si gira. Nemmeno per un secondo: uno sguardo fuori dalla finestra e l’intenzione di agire che gli scatta come una molla, nella sua testa. Un uomo stava picchiando la sua donna, la sua fidanzata per l’esattezza. Nemmeno il tempo di chiamare i carabinieri che l’attaccante del Chievo era già lì: una spallata per far cadere l’uomo, prima di bloccarlo a terra. In attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, giunte sul luogo per prelevare il violento. Il sospiro di lei è una liberazione, con un grazie che va al suo lui per una notte, Meggiorini: esempio nella vita, quando conta. Quando lo sport resta nello sfondo.
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