I tempi sbagliati per una gioia amara. Una vittoria rotonda per un’eliminazione che sa di beffa. Radja Nainggolan e la Roma, due facce della stessa medaglia nella notte dell’Olimpico. Timidi e leggeri nel primo tempo, combattivi, coraggiosi e dominanti nel secondo. Esattamente come il belga, annientato nei primi 45’ dalla velocità del tridente offensivo del Liverpool, sempre in affanno e mai davvero determinante con la palla tra i piedi. Anzi, decisivo per i Reds, con un assist sanguinoso nella ripartenza che ha portato al primo gol. Palla orizzontale lenta e prevedibile intercettata da Firmino e gol di Mané. Una mazzata, soprattutto psicologica, che ha indirizzato la gara.
Quella stessa “testa” liberata nel secondo tempo dalle pressioni di “dover fare la rimonta”. Sognatrice dell’impresa impossibile del 5-2 in 45’. Leggerezza che ha portato ad un gioco veloce, arioso e tambureggiante. Il 4-2-4 a trazione anteriore ha liberato Nainggolan, insieme alla poca pressione del Liverpool. Ed è uscito fuori il vero Ninja. Dominante, a tutto campo. Ed è proprio quando sembra tutto finito che il destino decide che un’eliminazione non basta. Serve una punta di amarezza per soffrire maggiormente. Gioia e consapevolezza. I primi due gol in Champions, l’inutilità degli stessi. Un 4-2 al Liverpool che non basta a ribaltare il 5-2 di Anfield. “E’ difficile spiegare, certe serate amare”. Radja, Roma… lascia(te) stare. Forse doveva andare così.
La Roma monitora le condizioni di Lorenzo Pellegrini, che ha accusato un problema al quadricipite:…
Dalla solidità dei veterani alle sorprese più convincenti: dopo 17 giornate il campionato cadetto…
Da Desplanches a Ghedjemis, fino alle sorprese Cissè e Cacciamani, ecco la top 11 under…
Chi sono stati i migliori acquisti del 2025 in Serie A? Ecco la nostra top…
La lista con alcuni dei giocatori che hanno visto accrescere di più il proprio valore…
Le parole di Douglas Luiz, ex centrocampista della Juventus e ora al Nottingham Forest, al…