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Udinese, Zico torna a casa sua: “Che gioia essere qui, il migliore della storia del club? Totò Di Natale”

Una leggenda dell’Udinese di metà anni 80 che ha infiammato i cuori di tanti tifosi bianconeri. Si tratta di Artur Antunes Coimbra, più comunemente conosciuto come Zico. Il Galinho è sbarcato ieri all’aeroporto di Trieste, dove è stato accolto da alcuni tifosi dell’Udinese, e oggi ha incontrato anche la stampa nelle celebrazioni per i 120 anni di fondazione del club che si celebrano in questo 2017. Ecco le parole dell’ex calciatore: “Tornare qui a Udine è stupendo, sono felice e gioioso. Sono di nuovo qui, cerco di seguire spesso la squadra. L’Udinese, il Kashima e l’Udinese sono le squadre del mio cuore”. La presentazione in piazza è il ricordo più bello, non mi aspettavo tutto quel calore indimenticabile. Lo scudetto con l’Udinese? La mia mentalità è sempre stata impostata alla ricerca della vittoria: giocavo sempre per quello. Dopo un’amichevole vinta con il Real Madrid qualcuno mi disse che avremmo dovuto vincere lo scudetto. Io risposi che ero venuto qui per questo. Non si vince uno scudetto soltanto dentro il campo, ma anche fuori perché ci sono tanti fattori che influenzano i risultati. Nella storia del calcio conta vincere, ma il mio legame con i tifosi è qualcosa che va oltre il risultato. Ho imparato l’arte del lavoro dai miei genitori: penso che sia per questa mia dedizione che la gente mi abbia rispettato così tanto. Baggio? Sono un suo grande fan. L’italia gli deve molto, per me è e sarà sempre uno dei migliori del calcio italiano. Udinese? Quando le partite sono compatibili con i miei orari seguo sempre la squadra. Ho visto le partite contro l’Inter e la Roma. La Juventus? E’ una grandissima squadra, penso che avrebbe potuto vincere la finale di Champions contro il Barcellona. Neymar il mio erede? E’ fra i migliori al mondo, ma non utilizzerei questo termine. A me non piaceva essere erede di nessuno”. Il mio futuro da allenatore? Se arriva una opportunità sono a disposizione ma non in Brasile, perché sono troppo legato al Flamengo. Se mi chiamasse l’Udinese, mi comporterei bene. I mondiali? Disputati 3, vinto nessuno e perso una sola partita. Non credo ci sia qualche altro come me”. E infine una battuta che avrà fatto piacere a un’altra leggenda del club: “Ho incontrato Di Natale qualche anno fa, per me è il miglior giocatore della storia dell’Udinese. Avrebbe meritato uno scudetto”.

Redazione

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