Scuffet, consigli a Donnarumma. Il portiere dell’Udinese ha vissuto la stessa vicenda di Gigio nel 2014, maturità compresa. “Mi sono diplomato ed è quello che volevo fare” – si legge nelle pagine de La Stampa – “Ho portato a termine un percorso e ne sono orgoglioso. Donnarumma è andato a Ibiza? Per lui è stato un finale di stagione molto difficile, con molte tensioni: ci può stare spendere i pochi giorni che ha in vacanza. L’esame lo potrà fare il prossimo anno. Durante gli Europei l’unico consiglio che potevo dare a Gigio, l’ho detto alla fine, era di prendere la decisione che si sentiva in quel momento. Di non pentirsene e di andare avanti. Meglio il Milan del Real? Premesso che non so cosa c’è nella testa di Gigio, sicuramente avrà valutato che il Milan è l’ambiente dove è cresciuto. E’ chiaro che non è importante essere messi in discussione al primo errore, che può sempre capitare. Cosa gli invidio? Lo stipendio”
Come si vive da baby fenomeno? “Trattato come uno più grande, e alla fine sei contento. Perché l’età non è una scusante: giusto essere considerati senza guardare la carta d’identità. Pressione? Devi cercare di restare estraneo, elogi o critiche, non fa differenza. Dopodiché la vita cambia, vieni visto in modo diverso. Ma la famiglia, gli amici, gli affetti, restano”. Scuffet, a distanza di 3 anni, torna sul rifiuto all’Atletico: “Sono state scritte tante cose: la realtà è che tre anni fa feci la scelta migliore, quella di restare nella società che mi aveva fatto crescere e che può darmi ancora tanto, in un ambiente che conosco. Da friulano, restare all’Udinese è il massimo. Diploma? Mia madre è stata interpretata male. Chiaro che i genitori vorrebbero sempre che un figlio finisse la scuola. Però se giochi a calcio per mestiere quella deve essere la cosa principale: poi se uno può coniugare le due cose meglio”
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