È tempo di novità in casa Udinese: oggi, martedì 18 giugno, è il giorno della presentazione del nuovo allenatore Kosta Runjaic. Insieme a lui, anche di Gianluca Nani come Group Technical Director e di Gökhan Inler nel ruolo di Responsabile dell’Area Tecnica.
Il nuovo allenatore ha esordito: “Questa è la mia prima esperienza in Italia, anche se non la prima all’estero, avendo già lavorato in Polonia. Lì ho avuto la possibilità di crescere sia come persona che come allenatore, collaborando con giocatori di diverse nazionalità e culture. Mi sento pronto e preparato per questa nuova sfida e non vedo l’ora di cominciare. Spero di poter ottenere grandi successi. Le aspettative della famiglia Pozzo sono alte e sarà una sfida per tutti noi. Il mio obiettivo è implementare una filosofia distintiva nella squadra, caratterizzata da una mentalità aggressiva”.
Sulla sua idea di gioco: “Penso che l’Udinese possa già vantare di un gruppo solido. Ci sono molti talenti e un buon equilibrio tra giocatori giovani ed esperti. Oggi, in questo mio primo giorno qui, preferisco non concentrarmi sui singoli giocatori. Ho trovato un’organizzazione fantastica qui. Con la società, giorno dopo giorno, lavoreremo per migliorare la squadra e valuteremo insieme cosa sia necessario fare. Da ora in poi, contano solo i fatti, non le parole. È l’inizio di un nuovo capitolo per l’Udinese”.
Per quanto riguarda la Serie A: “Sono entusiasta di poter guidare in un campionato così competitivo come quello italiano e sono curioso di affrontare questa nuova sfida. Per me, questa è un’opportunità straordinaria. La Serie A ospita molte squadre di alto livello e voglio sviluppare una identità di gioco che sia efficace contro qualsiasi avversario incontreremo. Ambizioni? Possiamo ambire a grandi traguardi e è giusto farlo. Sono un self made man, sono partito da zero vendendo assicurazioni e oggi mi trovo qui ad allenare in Serie A”.
Maestri e ispirazioni di livello: “Klopp è stato un esempio per me fin dai tempi del Mainz; ho frequentemente osservato i suoi allenamenti e ho cercato di trarre spunti da lui. Ci sono molti allenatori da cui cerco di imparare, ma guardo anche ai tecnici del passato come Arrigo Sacchi, da cui ho cercato di assorbire molto quando ero più giovane. Credo che ci sia”.
Runjaic chiede pazienza: “Possesso palla, intensità e organizzazione sono i pilastri fondamentali del mio approccio. Prevedo che ci vorrà tutta la stagione per implementare completamente il mio stile di gioco. Dopo la preparazione estiva, inizieremo a vedere i primi risultati concreti”.
Il Group Technical Director Gianluca Nani inizia la sua conferenza stampa di presentazione: “Ringrazio la famiglia Pozzo per la fiducia. È un privilegio lavorare per loro. La società è estremamente ben preparata e conosciuta a livello internazionale, soprattutto per il suo eccellente settore scouting”.
Poi, ha proseguito: “Il marchio distintivo dell’Udinese è la ricerca e lo sviluppo del talento. Cercheremo giovani promettenti in tutto il mondo, portandoli in Italia per coltivare le loro abilità. Questa sarà la nostra base operativa. L’Udinese è un modello ammirato all’estero, e la vera sfida non è trovare i calciatori, ma svilupparli dopo la firma. Ci impegneremo a replicare i risultati ottenuti negli ultimi trent’anni”.
Sulla rosa, invece: “Thauvin è nostro e vorremmo tenerlo. Deulofeu lo stiamo aspettando. Ha tutto il nostro supporto la priorità è che guarisca. Pereyra appena finito contratto ma dobbiamo valutare dopo aver parlato con allenatore. Vorremmo tenere Lucca, considerandolo un asset importante per il nostro club Pafundi? È in prestito fino a dicembre e il club ha un diritto di riscatto molto importante. Vedremo cosa accadrà”.
Per quanto riguarda il mercato: “Cerchiamo sempre di migliorare la rosa a nostra disposizione senza rivoluzionarla, intervenendo solo nei ruoli che riteniamo sensibili. Come ogni anno, alcuni giocatori ci lasceranno e altri arriveranno, ma sempre mantenendo il core business dell’Udinese: la valorizzazione del talento Sanchez? È un grande giocatore che ha fatto la storia di questo club. Non lo abbiamo preso in considerazione perché l’allenatore è appena arrivato, è prematuro parlarne adesso”.
Gokhan Inler ha esordito: “Le attese sono alte e la fiducia è fondamentale. La famiglia Pozzo mi cercava da tempo e sono consapevole dell’importanza di fare bene con la giusta mentalità, come facevo da giocatore. Ora, però, il mio ruolo è diverso: dovrò aiutarli dall’esterno. Questa è la mia prima grande sfida e il mio obiettivo è supportarli al meglio. Parlo 5 o 6 lingue, questo potrebbe essere d’aiuto con un gruppo così variegato”.
Sull’organico e le strutture a disposizione: “Ho notato molti miglioramenti strutturali. I nuovi arrivati devono comprendere il valore del nostro popolo e lavorare per crescere e migliorare, concentrandosi su ciò che fanno in campo. In altre società, non avevo accesso a queste risorse. Qui, il giocatore può dedicarsi esclusivamente al gioco Tifosi? Qui ti sostengono sempre. Per raggiungere il vertice in una grande squadra, devi giocare bene. I ragazzi devono sentirsi sereni; potranno farmi domande ogni giorno, anche al di fuori del campo, perché poi c’è la famiglia, la diversità linguistica e tante altre cose”.
Sullo staff è intervenuto anche il DG Collavino: “Pinzi? In questo momento stiamo ricostruendo l’area tecnica, non continueremo con lui”.
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