Roberto Pereyra ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Il centrocampista argentino è tornato sul suo periodo alla Juventus ed ha analizzato il grande inizio di stagione dell’Udinese.
Il Tucu ha parlato così delle differenze rispetto alla scorsa stagione: “Siamo un’altra squadra con un’altra mentalità. Tra Cioffi e Sottil non vedo grandi differenze nel lavoro, che è sempre molto intenso, ma nel rapporto con il gruppo. Sottil ci parla di più e ci sta più vicino. Poi quando inizi a vincere diventa tutto più facile, acquisisci più fiducia. Vogliamo arrivare in Europa, ci impegneremo al massimo in partita ed in allenamento per riuscirci”.
Pereyra è quindi tornato sul suo periodo alla Juventus tra il 2014 ed il 2016. L’argentino ha totalizzato 48 presenze e messo a referto 4 gol con i bianconeri, vincendo 2 scudetti, 2 Coppa Italia e 2 Supercoppe: “Mi pento ancora di essermene andato, gli agenti che avevo allora mi hanno consigliato male ed io mi sono fidato. A Torino, fuori dal campo, non sono sempre stato un professionista. Il primo anno sono però andato fortissimo, mentre nel secondo non ho reso allo stesso modo a causa di un infortunio. Potevo sicuramente fare di più, la colpa è mia. Con la testa che ho oggi sarei ancora alla Juve”.
L’argentino ha, infine, parlato delle difficoltà della Juventus in questa stagione: “Da fuori mi sembra che manchi un po’ d’unione, ognuno va per conto suo. Ai miei tempi c’erano leader come Pirlo, Tevez, Buffon e Chiellini. Inoltre non vedo grande feeling tra Allegri e la squadra come invece c’era ai miei tempi”.
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