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Udinese, alle origini di Udogie: tra chiesa e pallone. E a sei anni impressionò l’Atalanta

Al mondo ci sono molte persone che non credono nel destino e altre, come Franklin e Kate, che hanno deciso di chiamare così il proprio figlio: Destiny.

Tutto è cominciato con un pianto

Udogie, esterno dell’Udinese, è nato a Verona nel 2002 da genitori nigeriani e il suo primo ricordo legato al calcio in realtà è un trauma, come ha raccontato mamma Kate ai microfoni di gianlucadimarzio.com: “Quando ho portato il fratello maggiore per la prima volta agli allenamenti, Destiny non smetteva di piangere: voleva stare con lui. Così ho chiesto un favore all’allenatore per farli allenare insieme. Aveva 4 anni, Uwa 5: così è cominciato tutto“.

A 6 anni ha lasciato a bocca aperta un osservatore dell’Atalanta

In realtà un rapporto speciale con il pallone lo ha sempre avuto, anche quando era ancora un neonato “gattonava sempre alla ricerca di una palla”, ma con il Nogara, piccola squadra della bassa veronese, ha dato i suoi primi calci, lasciando a bocca aperta anche un osservatore dell’Atalanta, all’epoca società affiliata: “Non credeva avesse 6 anni per come giocava – ci ha detto papà Franklin – ha voluto controllare i documenti per essere sicuro”.

Due provini, nessuna chiamata

E pensare che a 9 anni era stato rifiutato a due provini dell’Hellas Verona, squadra in cui è cresciuto. Solo grazie al padre di un compagno più grande che giocava nella squadra del fratello è riuscito a fare una prova: “Guardate che a Nogara c’è un ragazzo che fa per voi”. Il giorno dopo aveva già in mano la borsa dei gialloblù.

L’esordio in A e il sogno Nazionale

Con l’Hellas ha fatto tutta la trafila delle giovanili, dai pulcini fino all’esordio in Serie A contro il Milan a 17 anni nel novembre del 2020. Il papà non si è perso nemmeno una partita giocata in casa, anche quando la domenica bisognava andare in chiesa. La famiglia di Udogie l’ha cresciuto così: scuola, calcio e fede. Ogni fine settimana non si poteva mancare alla messa e appena finiva si correva alla partita inseguendo un sogno: “Quando lo zio gli chiedeva che Nazionale avrebbe voluto rappresentare da grande tra Nigeria e Italia, rispondeva sempre con gli Azzurri”. 

Udogie ha già giocato 29 partite con le varie squadre Under dell’Italia ma forse un giorno potrà finalmente esordire con la Nazionale maggiore come fantasticava da bambino. Per ora l’obiettivo è quello di imporsi in Serie A con la maglia dell’Udinese, ma nulla gli impedisce di aspettarsi grandi cose. L’interesse dell’Inter e del Tottenham sono grandi attestati di stima. D’altronde il destino è nelle sue mani e nel suo (secondo) nome: Iyenoma in nigeriano significa bella notizia.

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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