Calciomercato

Udinese, cosa aspettarsi dal mercato di gennaio?

Runjaic, allenatore Udinese (Imago)

I possibili movimenti in casa Udinese in questa finestra a gennaio di calciomercato: la situazione

Un ottimo inizio di stagione in casa Udinese con i bianconeri che sono più vicini alla zona Europa che a quella retrocessione dopo quasi metà campionato.

Il club friulano, in vista del mercato di gennaio alle porte, valuterà come da filosofia societaria eventuali occasioni da cogliere anche se il primo grande acquisto è già stato fatto con largo anticipo.

Si tratta di Oumar Solet, svincolatosi in ritardo il 14 settembre scorso dal Salisburgo e già ufficializzato dall’Udinese. Il difensore si sta allenando da mesi agli ordini di Kosta Runjaic e dalla partita con il Verona potrà entrare tra i tesserati bianconeri.

Tuttavia, il lungo stop di Okoye per infortunio fa tenere l’attenzione alta alla dirigenza in questa sessione per vedere se si paleserà l’occasione di prendere un portiere che possa fare da secondo a Sava (sul quale stanno puntando tanto).

Gian Luca Nani, Udinese (Credits: Antonio Marchiol)

Le possibili cessioni in casa Udinese in questo mercato di gennaio

Per quanto riguarda le cessioni, sono in sovrannumero i giocatori in rosa. Probabile quindi che qualcuno possa lasciare Udine, come Brenner. Il brasiliano è stato escluso dai convocati per scelta tecnica nell’ultima trasferta con la Fiorentina e su di lui ci sono interessi di diversi club in Patria. Anche Damian Pizarro ed Enzo Ebosse potrebbero essere ceduti in prestito, se si presentasse la possibilità, per concedere loro minutaggio in campo dopo gli infortuni avuti.

Discorso a parte invece per Simone Pafundi. Il classe 2006 è rientrato dal prestito a Losanna e Kosta Runjaic ha chiesto di valutarlo in allenamento prima di decidere il suo futuro (in quel caso in prestito). Nella conferenza stampa alla vigilia di Udinese-Torino intanto, l’allenatore tedesco ha elogiato le qualità del giocatore: “Si sta allenando con la squadra. Devo dire che ho visto raramente un talento di questo livello per quanto riguarda i movimenti, quando è in possesso e la sua visione. È davvero bello vederlo giocare a calcio ed è un grande talento, però adesso bisogna lasciarlo integrare e adattarsi con la squadra. Deve capire come giochiamo a calcio e trovare il suo ruolo all’interno della squadra. Il calcio richiede anche fisicità nei duelli e adesso dipende da lui cosa vuole fare, deve crescere ed essere in grado di imporre il proprio marchio sulla squadra”.

Alessandro Vescini

Nato nel 2000, mi ricordo solo la finale Italia-Francia dei Mondiali 2006 e ho visto Del Piero, Maldini e Totti solo nella parte finale della loro carriera. Questa sfortuna ha frenato la mia passione per il calcio? Se state leggendo questa bio, avete già la risposta.

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