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Guerra Ucraina-Russia, le reazioni del calcio LIVE. Lo Shakthar annuncia la morte di un suo dipendente

20:16 – L’Everton in campo stasera contro il Boreham Wood per la FA Cup ha scelto di far giocare eccezionalmente con la fascia da capitano il suo nuovo terzino Vitalij Mikolenko, ucraino, arrivato a gennaio dalla Dynamo Kiev. (QUI il gesto, a sostegno dell’Ucraina).

19:47 – Il dg dello Shakthar Donetsk, Serhiy Palkin ha scritto un lungo post su Facebook, mostrando le macerie di alcuni palazzi distrutti in Ucraina dagli attacchi russi e facendo un appello per fermare il conflitto in atto. Un conflitto che ha provocato un altro morto; il dirigente ha annunciato, infatti, il decesso di un dipendente del club: un allenatore dei bambini ha perso la vita con un “frammento di proeittile”.

17:25 – Il Krasnodar ha comunicato di aver sospeso i contratti dei sette giocatori stranieri presenti in rosa. I calciatori continueranno ad allenarsi individualmente. Il comunicato del club russo: “Il Krasnodar, su richiesta dei giocatori, ha sospeso i contratti dei seguenti giocatori: Wanderson Maciel, Caio, Eric Botheim, Christian Ramirez, Junior Alonso, John Cordoba, Victor Klasson e Remy Cabella. I giocatori hanno lasciato la sede del club e si alleneranno in proprio, mentre i loro contratti saranno validi”. Nella giornata di ieri anche l’allenatore tedesco, Daniel Farkeaveva rescisso il proprio contratto con il club. 

16:30 – Junior Moraes, calciatore brasiliano naturalizzato ucraino, ha fatto ritorno in Brasile. L’attaccante dello Shakhtar Donetsk, in virtù della doppia nazionalità, ha rischiato di essere arruolato nell’esercito ucraino. Atterrato all’areoporto di San Paolo, il calciatore si è lasciato andare in un pianto liberatorio commentanto così il conflitto in Ucraina: “Non auguro la guerra a nessuno. Sono felice di stare con la mia famiglia e di portli abbracciare. Non sono nato per andare in guerra, non sapevo se sarei andato o no”. 

16:00 – Richard Masters, chief executive della Premier League, ha parlato in merito alla decisione di Roman Abramovich di vendere il Chelsea“È la decisione giusta, la situazione è precipitata in fretta e la sua posizione è insostenibile. Prima il club sarà venduto, prima tutti avranno certezze. La cessione più rapida che abbiamo avuto è durata 10 giorni, ma si può fare anche prima. Di solito è questione di settimane, ma dipende dalla complessità e dal numero di potenziali acquirenti. Lo sport e la Russia non possono mescolarsi in questo momento. Niente cambierà finché Putin sarà al suo posto”.

14:00 – Si accende la polemica su Anatolji Tymoshchuk, ex calciatore ucraino e oggi viceallenatore dello Zenit San Pietroburgo. Tymoshchuk ha per ora deciso di rimanere nel club russo a differenza di quanto fatto dal difensore Yaroslav Rakitskiy nella giornata di ieri. Per questo Evgeniy Levchenko, ex calciatore ucraino e oggi presidente del sindacato dei calciatori olandesi, ha accusato l’ex centrocampista: Come puoi tacere e continuare a lavorare lì? Abbiamo giocato insieme per la stessa squadra, abbiamo indossato questa maglietta con orgoglio, abbiamo cantato l’inno, vinto e perso. E ora stai zitto? Come farai a conviverci?”.

12:00 – Fonseca racconta la fuga dall’Ucraina: “Abbiamo passato la notte in un bunker, poi siamo fuggiti in macchina. Il viaggio è durato 30 ore senza sosta, giorno e notte. Sto soffrendo molto, vorrei aiutare ma mi sento impotente. Non so cosa possiamo fare di più, ma dobbiamo fare di più” (CLICCA QUI per leggere tutte le sue parole).

9.30 – Andriy Shevchenko ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica: qui le sue parole.

9.00 – Nella giornata di ieri, l’attaccante russo Artem Dzuyba ha risposto alle dure critiche ricevute dai colleghi ucraini con un post sul proprio profilo Instagram.

Fino a poco tempo fa, non volevo parlare del tema degli eventi in Ucraina. Non volevo, non perché ho paura, ma perché non sono un esperto di politica, non ci sono mai entrato e non avevo intenzione di farlo. Dal momento che sono attratto da questo argomento da tutte le parti, lo esprimerò. La guerra fa paura. Ma sono sconvolto dall’aggressività e dall’odio umani, che ogni giorno acquisiscono proporzioni trascendenti.

Sono contro la discriminazione basata sulla nazionalità. Non mi vergogno di essere russo. Sono orgoglioso di essere russo. E non capisco perché gli atleti dovrebbero soffrire adesso. Sono contro i doppi standard. Perché tutti gridano sempre allo sport al di fuori della politica, ma alla prima occasione, quando si parla di Russia, questo principio viene completamente dimenticato? 

 

Ancora una volta, la guerra fa paura. In situazioni stressanti, le persone mostrano la loro essenza, a volte negativa. Quanta rabbia, sporcizia e bile si sono riversate ora su tutti i russi, indipendentemente dalla loro posizione e professione. Quelle migliaia di persone che scrivono insulti e minacce – mettiti in fila! È doppiamente strano sentire tutto questo da persone a cui la Russia ha dato molto, moltissimo nelle loro vite. Tutto questo crea solo più negatività.

La guerra finirà, ma le relazioni umane rimarranno. E sarà impossibile riavvolgere. Ricorda questo.

P.S. E ad alcuni colleghi che stanno col culo sul divano nelle ville in Inghilterra e dicono cattiverie: questo non ci può offendere, comprendiamo tutti! Pace e bontà a tutti!

Nelle prime ore del mattino di giovedì 24 febbraio la Russia ha invaso l’Ucraina bombardando le principali città del Paese, concentrandosi su basi e porti militari, per poi proseguire verso la conquista di Kiev. La notizia con cui l’Europa si è svegliata, quel giorno, ha lasciato il continente sotto shock. Nemmeno nel mondo del calcio potevano mancare le reazioni dei protagonisti allo scoppio di questa guerra. 

Dalle dichiarazioni di Shevchenko al TG1 all’annuncio di Abramovich che ha messo in vendita il Chelsea: qui tutte le ultime notizie di ieri, 2 marzo 2022.

Redazione

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