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Raspadori: “Le sconfitte portano scorie per tanto tempo. Servono lavoro e lavoro…”

La delusione resta ancora fortissima e resterà ancora per tanto tempo, vedere un secondo Mondiale consecutivo senza Italia fa male. L’Italia di Roberto Mancini, dopo l’eliminazione ad opera della Macedonia del Nord, voleva ripartire a testa alta in casa della Turchia. E ci è riuscita.

 

 

Vittoria per 3-2 con Giacomo Raspadori assolutamente protagonista: doppietta decisiva per lui. Al termine del match, ha parlato ai microfoni di Rai Sport per analizzare la vittoria, parlare dell’eliminazione dai Mondiali ed esprimere il suo pensiero a riguardo.

 

 

Raspadori: “Abbiamo dato quel segnale che volevamo dare”

“È stata una delusione grande quella dell’uscita dai Mondiali – ha esordito Raspadori. Stasera siamo stati doppiamente bravi, affrontare una partita con l’approccio giusto dopo una delusione così non era facile. Siamo contenti perché volevamo dare subito un segnale di ripresa e penso che l’abbiamo dato. Alla fine è stata una vittoria importante per noi”.

Due gol per Raspadori stasera. Il segreto? La libertà di potersi esprimere, regalata tatticamente dai suoi compagni: “Le mie caratteristiche magari mi portano a ricoprire più ruoli. In tante situazioni sono stato nelle migliori occasioni per esprimermi, perché mi ritrovavo a poter utilizzare bene entrambi i piedi e avere la doppia opzione. In questo sono stati bravissimi i miei compagni, a mettermi sempre nella condizione giusta”.

 

 

Le vittorie vanno festeggiate poco, mentre le sconfitte durano tanto nella testa

Stasera l’Italia è ripartita dal mix di esperienza e freschezza giovanile, tra spogliatoio e gol. “Avere compagni, persone, uomini di questo spessore, al proprio fianco, in un momento così difficile poi, aiuta tanto. I due giorni dopo la partita (con la Macedonia, ndr) sono stati tosti. Grazie a loro abbiamo avuto la forza, il coraggio e soprattutto l’umiltà di ripartire da zero, da quello che dobbiamo continuare a fare. Quando si hanno persone di questo spessore vicino, per noi giovani viene tutto più facile”.

La strada da tracciare è quella del duro lavoro. Nient’altro. Il mio percorso è stato fatto di lavoro, lavoro e lavoro. Bisogna avere il coraggio di sbagliare, di andare avanti. Quando si ottiene un grande successo, si può essere molto felici il giorno dopo, ma poi deve finire lì. Le sconfitte, invece, si portano dietro delle scorie per molto tempo. Dobbiamo macinare, lavorare con umiltà e avere coraggio”, ha concluso Raspadori.

Redazione

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