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Lazio, Tudor: “Per il mercato ci sarà tempo. Sui cambi…”

Domenica 12 maggio, la Lazio di Igor Tudor ospiterà l’Empoli di Davide Nicola per il lunch match della 36ª giornata di Serie A. I biancocelesti cercano punti per consolidare un piazzamento europeo. A due giorni dalla sfida dell’Olimpico, Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa.

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Lazio, le parole di Tudor in vista dell’Empoli

L’allenatore della Lazio analizza la settimana di lavoro della sua squadra: “Abbiamo lavorato bene per finire la stagione bene. La squadra era seria e concentrata, ben consapevole dell’importanza della gara. Abbiamo lavorato sulla costruzione dal basso, sul giocare tra le linee, sul pressing alto e sui calci piazzati”.

Tudor prosegue: “Le ultime partite rimaste servono per programmare il futuro? Io sono concentrato come la squadra sulle partite. Ci sarà tempo per pensare al mercato. Non si è ancora fatta nessuna analisi da quel punto di vista. Io sono concentrato sempre sul presente. Fare paragoni con altri e fare programmazioni molto future non mi appartiene. Credo che questo non porti a nulla. Devi lavorare sempre su te stesso. Il tuo obiettivo è sempre migliorarti, come in ogni lavoro. Per me così si vive anche meglio”.

 

 

“Con me in panchina, Lazio prima in classifica”

L’allenatore biancoceleste ha poi sottolineato il rendimento avuto dalla squadra con lui alla guida: “Da quando ci sono io in panchina la Lazio è prima con Inter e Atalanta. Firmerei per avere questo rendimento per i prossimi 10 anni”.

“Le celebrazioni per lo scudetto del ‘74? Siamo sempre ispirati dal passato. Ci sono due scudetti nel passato e bisogna sempre valorizzare quando c’è stato un successo”.

 

 

Tudor che è tornato così sul pareggio contro il Monza. “Non è successo niente di più niente di meno in settimana di altre settimane. Abbiamo lavorato sulle cose che non sono andate. Ogni tanto ci sta una gara sottotono. Penso che la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta“.

Musi lunghi dopo i cambi per Luis Alberto e Zaccagni? Io guardo come voi tutti i giorni la tv e ci sono tantissime gare. Non c’è una partita in cui un giocatore che viene cambiato non sia d’accordo con il cambio. Sono cose di calcio nulla di più, ha concluso Tudor.

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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