L’Italia l’ha lasciata nell’estate del 2007, quando ancora indossava gli scarpini da calciatore. Oggi, undici anni dopo, Igor Tudor torna nuovamente in Serie A, ma da allenatore. Gino Pozzo ha scelto lui per sostituire Massimo Oddo sulla panchina dell’Udinese in questo finale di stagione, facendogli firmare un contratto fino al 2019. Ancora i colori bianconeri, un segno nel destino per Igor Tudor. Dal 1998 al 2005 alla Juventus, poi un anno al Siena e il ritorno a Torino senza però mai scendere in campo perché frenato da un problema alla caviglia: un gigante di cristallo il difensore croato, una carriera da calciatore frenata dai tanti troppi infortuni ma che gli ha ugualmente permesso di raggiungere traguardi importanti. Due scudetti con la Juventus di Marcello Lippi, l’allenatore che lo ha portato in Italia nel 1998, il Mondiale del 2006 disputato da titolare con la Croazia e la gioia personale più grande nei suoi anni italiani legata al gol contro il Deportivo La Coruña, arrivato proprio in pieno recupero: 3-2 il finale, Juventus che vola ai quarti di finale della Champions League del 2002/2003.
Personalità, gol pesanti, duttilità – è stato spesso impiegato in situazioni d’emergenza sia come terzino che come centrocampista – e un’intelligenza tattica sopra la media. Qualità, quest’ultima, che Igor Tudor sta sfruttando anche nella sua nuova vita da allenatore, iniziata subito dopo aver chiuso la carriera da giocatore con l’Hajduk Spalato nel 2008. Edy Reja – allenatore del club croato nel 2009 – lo nomina come vice, esperienza formativa che prepara Tudor al grande salto: nel 2013 diventa l’allenatore dell’Hajduk Spalato, con cui vince subito la Coppa di Croazia. Due anni dopo le dimissioni e la nuova avventura poco fortunata al Paok, poi il trasferimento in Turchia al Karabukspor prima e al Galatasaray successivamente. Modulo preferito e più spesso utilizzato in carriera? 4-2-3-1. Risultati altalenanti sì, ma tutte tappe di un percorso che oggi lo ha portato a diventare il nuovo allenatore dell’Udinese, in un momento delicatissimo per il club bianconero. I colori del destino italiano di Igor Tudor. Rewind, nastro riavvolto: il gigante di cristallo che riparte dalla Serie A, ma questa volta in panchina.
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