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Tudor: “Dobbiamo programmare il futuro. Kamada vuole restare”

Ultimo turno di Serie A per la Lazio di Igor Tudor che domenica 26 maggio, alle 20:45 allo Stadio Olimpico, affronterà il Sassuolo di Davide Ballardini.

La squadra biancoceleste, reduce dal pareggio esterno contro l’Inter, vuole chiudere la stagione 2023/24 con una vittoria. 

Lazio-Sassuolo, Tudor presenta la sfida in conferenza stampa

Tudor ha presentato così la partita dell’Olimpico: “Una partita importante per finire nel miglior modo possibile. Vogliamo finire nel modo giusto facendo una buona gara. Mi aspetto una Lazio al meglio possibile contro il Sassuolo. Loro sono già retrocessi ma io non mi fido mai di niente e di nessuno e dobbiamo lavorare al massimo”.

 

 

Sulla vittoria dell’Europa League dell’Atalanta: “Il calcio di Gasperini lo conosciamo tutti e sono anni che sta facendo bene. Lui come allenatore, e la società con lui, hanno fatto una grande crescita insieme. È un modello di programmazione che mette l’allenatore al centro del progetto. Questo è il modello da seguire. Non solo in Italia ma anche nel mondo. Della rosa abbiamo parlato mille volte c’è gente che è perfetta per questo calcio, gente che ci può stare e gente che fa fatica. Io comunque devo fare i complimenti ai ragazzi per tutto. Per il futuro ci metteremo seduti e capiremo tutto”.

 

Sul futuro di Kamada: “La sua volontà è quella di rimanere. La società anche vuole che lui rimanga. Speriamo di definire il prima possibile questa cosa”.

 

 

 Tudor ha poi parlato del possibile addio di diversi giocatori importanti: “Queste cose le discuteremo con il club. Tutti gli allenatori e tutti i club vogliono calciatori giovani e forti. Questo va cercato in ogni club del mondo. Bisognerà essere bravi nel creare la squadra del futuro. Vedremo se saremo bravi a fare il giusto lavoro e fare tutti contenti”.

 

Sul suo periodo alla Lazio: “Mi sono sentito importante da tutti i punti di vista. Quando  abbiamo parlato all’inizio del mio arrivo l’accordo era proprio questo. La Lazio ha sempre messo al centro l’allenatore e ha sempre difeso l’allenatore per questo sono venuto qui. Ora dobbiamo fare un grande lavoro di programmazione per la prossima stagione. Io voglio essere importante sulle scelte perché penso che sia giusto così e qui la società mi ha fatto sentire al centro”.

 

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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