È un Thomas Tuchel a tutto campo quello intervenuto al Festival dello Sport di Trento. L’attuale allenatore del Chelsea, campione d’Europa in carica, ha toccato diversi temi nel corso dell’intervista partendo dai suoi giocatori. Su tutti Jorginho, elogiato da Tuchel anche nella corsa verso il Pallone d’Oro.
“Jorginho merita di vincere il Pallone d’Oro – spiega Tuchel – È un giocatore intelligentissimo ed è un piacere essere il suo allenatore. Ha una grande visione del calcio. Per me i premi individuali non hanno grande significato, è impossibile fare un confronto reale tra più giocatori di ruoli diversi. Mi piacerebbe che un mio giocatore lo vincesse perché saprei quale sarebbe l’effetto. Poi Jorginho è una brava persona e un ottimo giocatore, ma in generale non è la cosa più importante“.
Tuchel ha poi parlato della trattativa che ha portato Lukaku al Chelsea: “Mi dispiace per i tifosi dell’Inter, ma come tutti cerchiamo di migliorare la nostra formazione. Cercavamo una punta molto fisica, un punto di riferimento, un giocatore di personalità che potesse sollevare la pressione dalle spalle dei più giovani e che ci desse possibilità di giocare un calcio più rapido. Tornare in Inghilterra, dove ha giocato da giovane, è stato importante per lui. Sapevo fosse una persona straordinaria“.
Parlando di presente, invece, Tuchel è tornato a parlare della sconfitta in Champions League contro la Juventus: “Immaginavo che avremmo dominato, come contro l’Atletico un anno prima. Abbiamo fatto tre errori fondamentali, abbiamo fatto sì che la Juventus credesse in sé stessa. Non è che non si sono meritati la vittoria, solo che con l’Atletico non avevamo fatto sbagli, lì siamo stati pazienti. È stato difficile analizzare quella partita, accettando ovviamente la prestazione della Juventus e la gestione di Allegri“.
Tra le formazioni affrontate da Tuchel in Europa anche l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. L’allenatore tedesco ha speso parole d’elogio per i nerazzurri: “Ho giocato contro l’Atalanta quando ero al Psg: quando abbiamo analizzato la squadra ce ne siamo innamorati, sono bizzarri e folli. Giocavano in un modo che non pensavamo potessero fare, segnavano un sacco. Mi domandavo se fosse davvero una squadra italiana. Questo squadre così mi fanno alzare presto la mattina per ricominciare a lavorare“.
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