Categories: Interviste e Storie

Trasferte in solitaria. Dalla Svezia alla Serie B: quando il tifoso è davvero ‘unico’

Spesso i calciatori definiscono i propri tifosi ‘unici’. Ma ci sono
stati dei casi in cui un tifoso è stato ‘unico’ nel vero senso della
parola. In trasferta, molte tifoserie non fanno mancare il proprio
appoggio alla squadra del cuore tanto da riempire gli stadi che li
ospitano. Macinare chilometri… Peccato che però non sempre è così
ed è capitato che un settore ospiti sia stato ‘riempito’ da un solo
tifoso ospite. Ne sa qualcosa Peter Bornegrim, svedese, che due
giorni fa ha seguito il suo Gefle IF in trasferta contro il Kalmar ed
è stato semplicemente… (l’)unico. L’unico anche a vivere dal vivo
la prima vittoria stagionale della squadra – prossima alla
retrocessione – ma poco importa perché la soddisfazione di aver
assistito a quella partita è stata senza eguali. Triplice fischio e
tutto il Gefle si avvia sotto il settore ospiti vuoto. Anzi no,
perché lì ad esultare c’era Peter e la squadra non ha potuto non
ringraziarlo.

Un altro tifoso ‘solitario’ è Emmanuel Masmejan. Svizzero, 14 anni
ed unico tifoso del Le Mont che segue la squadra in trasferta. Canta,
incita, sbraccia, esulta. Senza nessun altro intorno. Contro lo
Zurigo erano presenti in totale 8849 spettatori allo stadio e 8848
erano i tifosi di casa… E forse la sua voce sarà arrivata anche
fino al campo, ma una cosa è certa: il suo amore incondizionato non
è passato inosservato, tanto che il Le Mont adesso gli
permette di viaggiare insieme alla squadra. Dalla Svezia alla
Svizzera per arrivare in Italia. Anche la Serie A ha avuto un tifoso
‘unico’. Si tratta di Arrigo Brovedani, eroico tifoso dell’Udinese
che nel dicembre 2012 fu l’unico a seguire i bianconeri in trasferta
a Genova contro la Samp. A fine gara gli regalarono la maglia di Gastaldello e prima un ‘Vuole venire in tribuna’ a cui disse di no perché il suo posto era ed è la curva. E, anche se da solo, non l’ha lasciata. Un friulano doc che porta sempre con sé, in macchina, il
‘vessillo patriarcale’ perché può essere sempre un buon momento per
tifare la sua Udinese. Ovunque si trovi. Un po’ come per Bepi,
insomma. Ma niente macchina, lui viaggia col pulmino. E non tifa Udinese
ma Cittadella (qui la sua storia). Un altro ‘unico’ che in una trasferta pugliese si è
ritrovato al San Nicola da solo, unico tifoso del Cittadella, contro
i 40mila del Bari. Storie di trasferte, di settori ospiti molto poco
popolati, di nuovi eroi – a modo loro – del calcio moderno e di un amore senza
confini; sapendo che comunque con la propria squadra non si è mai da
soli. Avventure di tifosi solitari, sì, ma davvero unici.

Guendalina Galdi

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