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Tra record, messaggi, dediche speciali e sogni Mondiali: Torreira Show a Marassi

Lo ha aspettato un anno intero, ne sono arrivati due: eccole le prime gioie in A di Torreira. Ancora Linetty, due volte Lucas, sempre Zapata: Chievo ko, la Sampdoria torna a vincere e a… sorridere. Tre a uno a Ferraris, ko con l’Inter subito alle spalle e storia riscritta a Marassi. Quinta vittoria consecutiva davanti ai propri tifosi per la Sampdoria, mai nessuno come i ragazzi di Giampaolo nella storia della Samp: quella di Vujadin Boskov nell’anno dello scudetto si era fermata a quattro, oggi è arrivata la quinta. Quella dei record, firmata (anche e soprattutto) Lucas Torreira.

Motorino inesauribile del centrocampo blucerchiato, alle sue prime gioia in Serie A: calcio di punizione e pallone all’incrocio imprendibile per Sorrentino prima, destro al volo dalla distanza all’angolino poi. Tutti in piedi, nessuno escluso: standing ovation a Marassi per il numero 34, immobile a godersi l’abbraccio dei suoi compagni e ad aspettare l’ok del Var per il secondo urlo di gioia. Lui che corre, corre senza sosta, qualità e quantità sempre al servizio della squadra, per una volta fermo a sentire la Sud scandire il suo nome.

Un metro e settantasette di intelligenza pura, sempre tra i migliori in campo, poche parole e tanti fatti per l’uruguaiano sbarcato a Genova passando per Pescara, partita dopo partita diventato leader in campo e idolo (dei tifosi) fuori. Oggi le prime reti in A e maglia della Sampdoria sulle spalle per il centrocampista, arrivato in Italia seconda punta – allenato nella Primavera del Pescara dal fratello di Giampaolo Federico – e inventato regista puro da Massimo Oddo, lì in quella zona del campo dove Lucas è esploso per la sua straordinaria intelligenza tattica.

Spostandomi a centrocampo Oddo mi ha cambiato la vita, fu poi Baroni a farmi esordire in prima squadra, gli devo molto – anche se il suo scopritore Roberto Druda – ancora mi considera un attaccante e mi paragona a Tevez”. Risultato? Una promozione in A con il Pescara e la chiamata della Sampdoria, che lo ha lasciato un anno ancora a Pescara per conquistarla, Samp più veloce di tutte ad aggiudicarsi il classe ’96 per poco meno di due milioni di euro. Oggi diventati tanti, tantissimi di più, dopo le sirene di mercato continue alle quali la dirigenza blucerchiata è riuscita sempre a resistere.

Venticinque i milioni di clausola pronta a scattare dalla prossima estate, per il ragazzino che a luglio ha rinnovato fino al 2022 con la Sampdoria: “Per me la Samp rappresenta tanto, sono molto contento di essere rimasto in questa squadra e in questa famiglia. Qui mi sono ambientato benissimo, la città e la gente mi hanno accolto da dieci, di meglio non potevo chiedere. In questi ultimi mesi si è parlato di tante cose, ma la verità è che avevo tanta voglia di continuare a vestire questa maglia”. Quella del Baciccia, con la quale oggi ha trovato la prima doppietta in Serie A, predetta ancora una volta dal presidente Massimo Ferrero: “Glielo avevo detto che avrebbe segnato, ed ecco che l’ha fatto”.

Due gol a far esplodere lo stadio di Genova. “Gol che cerco da tempo, oggi ne sono arrivati due. La dedica? Al mio amico d’infanzia Lucas, qui allo stadio a vedere la partita, e alla mia famiglia” le parole di Torreira dalla pancia di Marassi. Due gol, due magie, messaggi anche per l’allenatore della Nazionale uruguaiana Óscar Tabárez, dal quale Lucas in occasione delle ultime gare di qualificazione per Russia 2018 si aspettava “una chiamata, restavo in attesa speranzoso, invece niente. Ma devo stare tranquillo, perché prima o poi arriverà la convocazione, ne sono sicuro”. Eh già, “Il Toro” quella chiamata l’aspetta ancora, anche perché da realizzare c’è un sogno lì chiuso nel cassetto: “Mio padre lavora come radiocronista e segue la nazionale, lo farà anche al Mondiale. Sarebbe bellissimo se potesse commentare il mio esordio”. Un’altra prima volta, come quella di oggi al Ferraris: con vista sul Derby, quello della Lanterna. La partita più attesa dell’anno, che ora si, può ufficialmente cominciare.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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