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Tra gli applausi per Davide, contro la ‘sua’ Fiorentina: quattro anni dopo l’ultima volta, ‘welcome back’ Pepito Rossi

Tra gli applausi per Davide, contro la ‘sua’ Fiorentina: quattro anni dopo l’ultima volta, “welcome back” Pepito. Lo aveva detto Giuseppe, come si usa nel 2018 a mezzo social con un post su Instagram: “Oggi sarà una giornata speciale per me”, con tanto di foto maglia viola da una parte, rossoblù dall’altra, a poche ore dal fischio d’inizio del match. Tra passato, presente e prove di futuro in campo con Medeiros nell’attacco di Ballardini per affrontare la Viola: l’Europa da una parte, un futuro tutto da scrivere ancora con ‘Zio Balla’ in panchina dall’altra.

Nel mezzo, i riflettori tutti puntati su quel ragazzo con la maglia numero 49 metà rossa e metà blu sulle spalle, il più atteso nel pomeriggio bagnato di Marassi: i tanti infortuni finalmente alle spalle, il mondo intero del pallone ad aspettarlo. Oggi la prima da titolare nel ‘nuovo’ Genoa di Ballardini e un gol che a Pepito in Serie A mancava dal 18 maggio del 2014 (Fiorentina – Torino al Franchi, 2-2 finale): quasi quattro anni dall’ultima volta, nella giornata delle prime volte (di Eyessrric e Dabo in Serie A). Eccolo Giuseppe, movimento giusto in area e assist di Bessa da spingere soltanto in porta: pallone alle spalle di Sportiello, sotto alla Nord pronta ad esplodere di gioia per il ritorno al gol di Pepito. “Un’emozione incredibile, sotto alla nostra gradinata: – parole ed emozioni di Giuseppe dalla pancia di Marassi – sono sicuro sarà venuta fuori qualche bella foto”.

Braccia al cielo, segno della croce: nessuna esultanza. “Dura non festeggiare dopo un’attesa durata quattro anni? Abbastanza, – sorride Pepito – ma ho grande rispetto per la Fiorentina, per Firenze e per i suoi tifosi: era giusto fare così”. Niente festeggiamenti, davanti a quel settore ospite pronto ad applaudirlo al momento dell’entrata in campo. Ma un lungo abbraccio ai compagni, e poi i baci alla fidanzata Jenna in tribuna in un vero e proprio “mix di emozioni: il gol dopo tanto tempo, contro la ‘mia’ squadra, per la prima volta in campo per sessantacinque minuti dopo 13 mesi che non facevo più di mezz’ora. Il gol poi è un bonus, la cosa importante é essere stato in campo ad aiutare i compagni”. Quelli che ogni giorno sul prato del Signorini di Pegli lo hanno aiutato a tornare ad essere Pepito: “Con loro anche il prossimo anno? Mancano ancora due partite, ci sono due settimane di lavoro e sto aspettando solo di finire bene: ho tanta voglia di dimostrare, ho ancora voglia di essere protagonista. Voglio dare il massimo in queste ultime due settimane”.

Testa al presente, che racconta di un Rossi tornato a segnare in Serie A dopo tantissimo tempo: un gol con una dedica speciale. “A Ferguson. Mi è dispiaciuto tanto quando ho letto la notizia, un pezzo di questo gol lo voglio dedicare a Sir Alex, spero in una pronta guarigione”. Dell’allenatore che Rossi ha incrociato sul suo cammino allo United tra il 2004 e il 2006: altre emozioni, nel pomeriggio delle mille di Marassi. Dal campo agli spalti, con il lungo applauso e il saluto del Ferraris ad Astori al 13esimo minuto del match: la scritta ‘Ciao Davide’ sui tabelloni dello stadio, omaggio al Capitano viola a due mesi dalla sua scomparsa. Senza distinzioni di colori, come per il ritorno al gol di Giuseppe: finalmente Pepito, quasi quattro anni dopo. Con futuro all’orizzonte tutto da scrivere.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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