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Tottenham, la rivoluzione “gentile”

La fama negativa del Tottenham, in ambito di trofei, fa parte ormai della cultura calcistica in Inghilterra. Talmente tanto che nel vocabolario comune dei tifosi è entrata la parola “Spursy”. Per definizione, “fragilità della squadra che costantemente non riesce a soddisfare le aspettative e si sgretola in vista della vittoria”. I fatti però ora dicono altro: primo posto in solitaria in Premier League e uno stile di gioco che sta conquistando l’Inghilterra. Come è possibile in pochi mesi ribaltare decenni di retaggi culturali? Solo una rivoluzione poteva farlo.

 

L’allarme di Mason e la prima rivoluzione

Bisogna contestualizzare il momento in cui è arrivata. La stagione 22/23 aveva visto cambiare diversi allenatori sulla panchina del Tottanham. Da Conte a Stellini fino a Ryan Mason. Proprio lui, uno dei pupilli del club e allenatore ad interim nel finale della stagione, aveva lanciato l’allarme: “Il Tottenham sta perdendo il suo DNA”. I risultati gli davano ragione: fuori dalla Champions e tutto quello spirito “remissivo” per cui venivano presi in giro che usciva in campo.

In estate si cambia, anche grazie al lavoro impostato in precedenza da Fabio Paratici. Andiamo per tappe. Al Tottenham arriva Ange Postecoglu. Mille incertezze nonostante un periodo d’oro al Celtic. I tifosi pensavano “troppo facile vincere in Scozia con loro”. Ma con l’australiano di origini greche la musica cambia, in tutto il Tottenham Training Ground (uno dei centri sportivi più all’avanguardia del mondo). Cambia la mentalità: è sempre con il sorriso, gentile con tutti e soprattutto zero negatività. Quel comportamento da “Spursy” non c’è più. Bastano pochi mesi per far ricredere quei tifosi scettici. Una rivoluzione in campo anche parecchio rapida, come pochi in Premier League hanno fatto prima di lui. Nelle prime nove giornate, il Tottenham di Postecoglu conquista 23 punti: è record con questo numero di partite, superati Hiddink (22) e Ancelotti (21). Gentile sì, ma non accondiscendente: tra i punti essenziali del cambiamento della prima squadra, c’è la piena fiducia in sé stesso e nelle proprie idee dell’allenatore. Michael Owen, ex Pallone d’Oro, l’ha riassunto così: “Queste sono le mie idee e questo è quello che stiamo facendo, fine della storia, devi accettarlo”. E provate a mettervi contro l’Ange-ball…I tifosi sono felici, cantano e non vedono l’ora che arrivi domenica, aspetto non scontato nel nord di Londra.

Non solo Postecoglu: come è cambiata l’Academy

Ma la rivoluzione del Tottenham è stata ben più complessa per ridurla al solo arrivo di Postecoglu. Il secondo step dei cambiamenti è stato quello di promuovere Simon Davies a direttore dell’Academy. Dieci anni di esperienza al Manchester City con i vari Mancini e Guardiola, era arrivato al Tottenham già nel 2022 come Head of Methodology for the Academy, dopo l’esperienza da assistente di Kompany all’Anderlecht. Questo forse è stato il cambio più importante, perché è quello che garantirà il futuro del Tottenham per i prossimi dieci anni. Ora tutte le squadre delle giovanili (ovviamente anche la prima squadra), dall’Under 8 fino alla Premier League 2 (campionato U21, Tottenham primo in classifica anche lì) giocano con lo stesso assetto e la stessa filosofia. Un po’ stile Ajax e Barcellona, ma all’inglese: più metodologico, con dati, sistemi e infrastrutture che lo permettono. La parola d’ordine è continuità, quella che era mancata negli ultimi anni. I veri risultati del cambio di filosofia dell’Academy si vedranno tra dieci anni: immaginate gli U8 di oggi che avranno la possibilità di crescere fino ai 17/18 anni con lo stesso stile di gioco. 

L’enfasi della vittoria

Una continuità che si vede anche nella squadra femminile, seconda in classifica a un punto da Chelsea e Manchester City. Lo stesso staff di recruitment che aveva scelto Postecoglu, in estate ha preso Vilahamn per il Tottanham Women. Simbolo di come ora si cerca un certo stile di gioco per ogni formazione Spurs. I due, oltre ad assomigliarsi esteticamente, sono diventati anche buoni amici e spesso si scambiano vedute per le due squadre. Non è un caso che la squadra femminile riproponga in campo una sorta di Ange-ball

Attorno al Tottenham è tornata l’enfasi della vittoria, senza però snaturare il gioco. Il Tottenham non è più “Spursy”. In quella sponda del nord di Londra, ora si può vincere.

Filippo Rocchi

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