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Torino, Vanoli: “Casadei di prospettiva, Elmas deve ritrovare la migliore condizione”

Vanoli, allenatore Torino (IMAGO)

Le parole dell’allenatore granata dopo il pareggio di Bergamo

Un punto importantissimo per il Torino, che con l’1-1 contro l’Atalanta ha raggiunto il sesto risultato utile consecutivo.

I granata si trovano ora a 27 punti in classifica, a 7 punti di distanza dalla zona retrocessione e con maggiori sicurezze rispetto all’ultimo periodo.

Al termine della partita, Paolo Vanoli ha parlato ai microfoni di DAZN per esprimere la propria soddisfazione.

Di seguito le sue parole.

Torino, Vanoli: “Casadei di prospettiva, Elmas deve ritrovare condizione”

L’allenatore del Torino ha esordito così ai microfoni: “Sappiamo il valore dell’Atalanta. Venire qua e giocarla a viso aperto sarebbe stato da presuntuosi. Sapevamo che l’Atalanta fa soffrire diverse squadre, non solo noi. Nel coraggio poi abbiamo avuto fortuna. Mi ha dato un po’ di fastidio come abbiamo fatto certe uscite: i risultati stanno arrivando, ci vuole un po’ più di coraggio“.

Vanoli ha poi continuato, parlando di Milinkovic-Savic: “Dal primo giorno ho detto che ho la fortuna di allenare un grande portiere con grandi potenzialità. Secondo me può migliorare ancora tanto, ma credo che quest’anno sia cambiato nella mentalità“.

Vanoli, allenatore Torino (IMAGO)

Infine, anche qualche dichiarazione sul mercato, in chiusura lunedì 3: “La società sul mercato ha lavorato bene, ha portato due giocatori che ci possono dare una grande mano (Elmas e Casadei, ndr). Casadei è un giocatore di prospettiva che ho avuto la fortuna di conoscere all’Inter, Elmas ha esperienza, ha vinto un campionato due anni fa con il Napoli, ma deve ritrovare la migliore condizione visto che ha giocato poco“. In conferenza stampa, infine, Vanoli ha aggiunto: “La punta? Ci spero ancora. Ma capisco le esigenze della società”.

Jacopo Pigliacampo

Classe 2000, aspirante giornalista sportivo con la passione per le statistiche e il fantacalcio. Da piccolo ho sempre preferito i libri al calcio: correre dietro a un pallone era troppo faticoso, meglio leggere e scrivere. La vita, però, a volte fa giri strani. Ora passo le mie giornate proprio dietro al calcio. Giocato? No, sempre meglio scritto.

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