Torino, Vanoli: “Travolto da un mare d’affetto, sto bene. Inter in finale? Un capolavoro”

Le parole dell’allenatore del club granata alla vigilia della sfida interna contro l’Inter di Inzaghi
Nella penultima gara casalinga della stagione, il Torino di Paolo Vanoli ospiterà l’Inter.
Calcio d’inizio in programma domenica 11 maggio, alle ore 18.
Alla vigilia del match, Vanoli ha analizzato così il prossimo impegno.
Di seguito, le parole dell’allenatore del club granata nella consueta conferenza stampa.
Aspettando Torino-Inter, la conferenza stampa di Vanoli
L’allenatore ha esordito rassicurando sulle sue condizioni di salute dopo quanto accaduto contro il Venezia: “Se sono qui, sto bene…è un sorriso. Ringrazio lo staff sanitario, è intervenuto subito, e anche il personale della croce rossa con tempestività. Con l’anestesista è stato efficace, ringrazio tutti. Non me lo aspettavo, sono stato travolto da un mare d’affetto. Non sono riuscito a rispondere a tutti, lo faccio oggi: grazie a tutti”. Ha poi aggiunto: “Tutti pensano che io abbia sbraitato al primo tempo e poi mi sono sentito male, ma non è così. Sono entrato negli spogliatoi, a cinque minuti dalla fine ho detto i cambi da fare e ho detto solo una parola: ‘Dobbiamo vergognarci’. E mi ci metto anche io, perché sono l’allenatore. Per questo nel secondo tempo mi sono seduto, volevo vedere una reazione che c’è stata. Mi piace questo aspetto della squadra, da una parte è una debolezza ma vogliamo reagire e lo abbiamo dimostrato con un secondo tempo da Toro. Potevamo anche vincerla, nel primo tempo non è una questione motivazioni: nei primi 10 minuti eravamo giusti contro una squadra che avevano un risultato importante, mi ha dato fastidio che al primo errore abbiamo abbassato la testa e lo abbiamo pagato. Ma ho capito che non posso stare seduto perché altrimenti mi sento male…”
Vanoli ha poi proseguito parlando dello stato fisico della squadra: “La squadra sta bene, abbiamo recuperato Linetty e Ricci. Casadei ha avuto un piccolo sovraccarico, ma sta benissimo. Dobbiamo valutare Sosa che è rientrato parzialmente in gruppo, vediamo se portarlo domani. E poi Karamoh ha avuto un inizio di pubalgia, penso che non sarà a disposizione. E forse Pedersen che ha avuto un trauma facciale, vediamo oggi con gli esami”.
Sulla vittoria dell’Inter contro il Barcellona e sulla partita che sarà: “Faccio i complimenti a tutti, è un traguardo importante raggiunte con due gare incredibili e belle per il calcio. Sono partite che si motivano da sole: quando incontri una grande squadra, non ci sono problemi. Quindi saremo carichi. Abbiamo la fortuna di avere motivazioni, quando incontri squadre con obiettivi forti inconsciamente devi stare in partita. A volte non ce l’abbiamo fatta dall’inizio, ma abbiamo sempre reagito. Guardiamo a noi, continuiamo il percorso di crescita. A volte si fa un passo indietro per farne due avanti”.
Sempre sui neroazzurri: “Un capolavoro di unità d’intenti, è stato fatto un percorso e sono cresciuti tutti. La Premier è superiore dal punto di vista economico, ma anche il nostro campionato è affascinante e difficile. Fare due finali in tre anni è qualcosa di importante non solo per l’Inter, ma per il nostro movimento. Ispirazione per noi? Tutti gli allenatori e le società hanno una strada e idee per provare ogni anno a mettere tasselli importanti per la crescita. Non si nasce vincenti, lo si diventa”.
Sull’anniversario del Grande Torino: “Sono andato a Superga due volte: la prima volta quando sono arrivato perché volevo capire cosa fosse la storia di questo importante club, l’altro giorno ho vissuto la storia. La cosa più forte è stato il rumore del silenzio davanti alla lapide quando Zapata ha letto i nomi. Me l’avevano raccontato, devo dire grazie perché ho avuto la fortuna di viverlo. La marcia? I tifosi sono una parte importante, hanno il diritto di dire ciò che pensano. Il grande insegnamento che ho avuto quest’anno è che noi e loro siamo andati avanti sulla stessa strada: si poteva fare meglio nel primo tempo con il Venezia, ma poi abbiamo dimostrato che non vogliamo i tradire i valori”.