Vanoli, allenatore Torino (PHOTO CREDITS: Andrea Rosito)
Le dichiarazioni dell’allenatore del Torino Vanoli dopo la sconfitta in trasferta contro il Como
Il Torino interrompe la propria striscia di risultati consecutivi dopo 6 gare, con tre vittorie e altrettanti pareggi.
A spuntarla nel match delle 18:00 al “Sinigaglia“, infatti, è il Como di Cesc Fabregas al termine di una sfida comandata e controllata per lunghi tratti di gioco.
Nello specifico, a decidere il match è il gol di testa di Anastasio Douvikas al 38′ del primo tempo, su assist di Vojvoda. Poi possesso palla, giocate e anche una buona capacità di saper soffrire.
Nel finale anche un gol di Ilic poi annullato a causa di un doppio tocco involontario di Biraghi su battuta del calcio d’angolo. L’allenatore granata, dopo il triplice fischio, è intervenuto ai microfoni per analizzare la sconfitta.
L’allenatore del Torino ha esordito così ai microfoni di DAZN: “Siamo delusi perchè volevamo i tre punti, Abbiamo fatto una prestazione continua. Non siamo stati cinici sotto porta come di solito siamo”.
Vanoli, poi, ha continuato: “Fino alla fine siamo stati sul pezzo, vuol dire che i cambi e la tenuta fisica ci sono. È una sconfitta immeritata, mi dà fastidio il gol preso perchè eravamo schierati. Ma questa è la strada, è una sconfitta che ci deve far reagire“.
Paolo Vanoli, poi, si è soffermato anche sulla fine della striscia di imbattibilità: “La fiducia rimane? È un obbligo, anche oggi i ragazzi l’hanno dimostrato. A volte le finali si possono sbagliare, penso alla partita contro il Verona. Oggi siamo usciti bene e vuol dire che stiamo bene e abbiamo voglia di determinare e avere responsabilità“.
Infine, l’allenatore ha concluso dicendo: “Non molleremo un centimetro fino alla fine. È già un passo avanti per l’anno prossimo? Assolutamente, bisogna sempre alzare l’asticella. Con il lavoro e il sacrificio siamo usciti dal periodo difficile dell’andata. L’abbiamo fatto vedere anche oggi e questo è quello che mi piace. Ma dobbiamo essere arrabbiati per la sconfitta. Doppio tocco di Biraghi? Non mi ero accorto, ero girato“.
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