Una squadra non si costruisce solamente sul campo. Juric lo sa bene e la Nazionale italiana a Euro 2020 è stato l’esempio lampante. Per far funzionare un progetto tecnico è importante il gruppo e l’entusiasmo che si può creare nello spogliatoio.
Nel Torino ora è fondamentale. L’aspetto mentale non è da sottovalutare. Soprattutto per una squadra che nel giro di due anni è passata da sogni europei alla lotta per la salvezza. I valori tecnici sono ben altri e per valorizzarli serve lavorare anche sulla testa.
Per ricreare il giusto entusiasmo serve il classico uomo spogliatoio. A volte è il terzo portiere, altre giocatori di spicco dello spogliatoio. Nel Torino è il team manager: Marco Pellegri.
Juric ha individuato in lui la giusta figura per dare alla squadra quella scossa per ripartire con la giusta spinta mentale. Pellegri è team manager solo per l’organigramma. In realtà rappresenta molto di più per i granata. È un tuttofare al servizio della squadra.
Innanzitutto è importante sottolinearne la sua importanza nello spogliatoio. “Io mi sto divertendo tantissimo” diceva ieri dopo la partita contro il Brixen anche per creare quell’entusiasmo che serve. Dopo la partita contro gli altoatesini Pellegri era elettrico. Esaltato dalla prestazione di alcuni giocatori, che ha lodato apertamente, e dall’atmosfera che lui stesso sta collaborando a creare.
Con i giocatori parla, si confronta e dà conforto quando serve. Per loro è un punto di riferimento e cerca sempre di stargli accanto. Fa lo stesso anche con Juric. I due sono legati da un rapporto molto profondo nato ai tempi del Genoa, dove si sono conosciuti e dove Pellegri ha visto crescere l’allenatore croato.
Sul campo sta spesso in disparte, rispettando gli spazi altrui. Poi ogni tanto sparisce, è il segnale: sta arrivando qualcuno. È successo tre volte. Lui prende la macchina e va a prendere il giocatore di turno per portarlo all’albergo. È capitato con i rientranti dalle nazionali Karol Linetty e Ricardo Rodriguez e con il giovane neo arrivato Dennis Stojkovic.
Pellegri non deve solamente fare da uomo spogliatoio, infatti, ma è un vero e proprio tuttofare. Ha il suo pulmino per portare i giocatori al campo Mulin da Coi e all’hotel dove alloggiano. Un momento in più per stargli vicino e dare il supporto di cui hanno bisogno.
Così sta aiutando anche Juric, che si può preoccupare solamente del campo. Il suo Torino si deve concentrare sul rilancio e per farlo gli schemi dell’allenatore croato vengono affiancati dal grande lavoro di Pellegri.
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