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Torino, Parigini: “Qui è dove volevo essere sin da bambino”

Una vita in granata: potrebbe essere questo, con i vari prestiti alle spalle, il sogno di Vittorio Parigini. Il Torino lo ha strappato alla Juventus a soli dieci anni: ai tempi della prima comunione, l’allora talent scout granata Benedetti si presentò alla chiesa di Pancalieri per osservarlo. L’esito praticamente scontato: storia che ha raggiunto la consacrazione quest’anno con l’esordio in Serie A con la maglia granata, come dichiara il calciatore sulle pagine di Tuttosport.

Finalmente sono arrivato dove volevo da bambino. Sono entrato in questo club a dieci anni, il pensiero più bello era l’esordio in serie A”. Juve Stabia, Perugia, Chievo, Bari ed infine Benevento, prima di tornare a Torino quest’estate.

Per Vittorio tutto è cambiato dopo l’arrivo di Mazzarri: “Abbiamo avuto un confronto nel ritiro estivo. Il mister mi ha aperto una porta, sarei potuto rimanere a giocarmela. Il ritiro è stato difficle, ma il mio obiettivo era restare a Torino”. Importante per il suo cambiamento un intervista del Direttore Sportivo Petrachi: “In un intervista Petrachi disse che non ero ancora pronto, questa cosa mi ha colpito nell’orgoglio. Ho capito che ero davanti ad un bivio: restare bambino o diventare grande”.

Poi si sofferma sul momento granata e sui suoi compagni di squadra:“Questo è il gruppo più forte delle ultime stagioni, dobbiamo migliorare l’attenzione durante le partite”. Belotti, Zaza e Iago?: “Tanta roba, fortissimi. Belotti mi ha stupito tantissimo, ha delle qualità straordinarie”. Mansione speciale per Sirigu ed Edera: “Salvatore è un riferimento per tutti noi, la sua decisione di restare è stata importantissima, è uno dei portieri più forti in Italia”- poi si passa ad Edera – “io e Simone siamo cresciuti insieme, abbiamo sempre condiviso la stessa stanza, ed anche in Under 21”.

Il mio obiettivo? “Rimanere al Torino per tanti anni, è una delle società italiane più importanti di sempre. Speriamo di riuscire a vincere qualcosa in breve tempo. Cosa darei per un gol decisivo nel derby? Un anno di stipendio. Di quello che sarà adeguato: ne stiamo parlando e siamo al lavoro per trovare un accordo”.

L’intervista completa su Tuttosport



Redazione

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