Continua il caso Nicolas Nkoulou. Il difensore del Torino, dopo aver forzato la cessione in estate senza però essere alla fine ceduto, ha affidato alle pagine dell'Equipe il suo pensiero: "Sono un uomo leale, onesto e completo. Nella mia carriera, nessun compagno di squadra, allenatore o leader ha mai messo in dubbio la mia professionalità e ancor meno la mia formazione. Un professionista deve informare il suo datore di lavoro se non è nelle migliori condizioni per compiere la sua missione, che è stata rispettosamente eseguita con l'allenatore e i miei compagni di squadra"
"Per me, un uomo è definito dal rispetto della sua parola. Sfortunatamente, mi sono reso conto che gli impegni sono difficili da mantenere. Ho preso atto che la società ha rifiutato la mia partenza quest'estate. Fedele ai miei principi, torno al lavoro senza che questi eventi mettano a repentaglio né la mia motivazione né la mia professionalità, figuriamoci difendere ardentemente i colori del Torino, perché la sua storia e i suoi tifosi se lo meritano".
La società, dopo queste dichiarazioni, ha deciso di multare il giocatore per aver concesso un'intervista non autorizzata.
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