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Torino, Juric: “Voglio restare per tanti anni, ma servono obiettivi prestigiosi”

Vittoria importante per il Torino contro il Lecce. Ai granata basta una rete di Bellanova per ottenere i tre punti. Aggancio momentaneo al Napoli al nono posto in classifica che alimenta i sogni europei della squadra di Ivan Juric. Proprio l’allenatore croato è intervenuto ai microfoni di Dazn nel postpartita. 

Torino, le parole di Ivan Juric

L’allenatore del Torino ha iniziato commentando la prestazione dei suoi: “È stata una partita difficile. Il primo tempo non mi è piaciuto. Non riuscivamo a costruire bene ma abbiamo sistemato qualche posizione e siamo diventati pericolosi. Abbiamo vinto meritatamente“. Una delle forze di questo momento dei granata è lo spogliatoio: “Ho un gruppo di ragazzi fantastico, è bellissimo lavorare con loro. Dopo un inizio non bello siamo diventati forti. Si fanno allenamenti con partecipazione totale, stiamo bene l’uno con l’altro“. 

Ivan Juric si è poi concentrato su alcuni singoli, primo fra tutti Bellanova, autore di un gol e una grande prestazione: “Sta bene, ce la mette tutta. Ha predisposizione al lavoro e non è permaloso. Ha ancora margini di miglioramento, oggi ha fatto di nuovo bene e un grande gol. Nazionale? Ci vuole voglia di migliorare, è un ragazzo a posto e crescerà“. Chi non passa un bel momento è invece Pellegri: “Deve diventare fondamentale per noi. Si sta allenando bene e ha tanta voglia e fame, per questo era un po’ nervoso alla sua uscita. Abbiamo bisogno di lui, sono convinto che ci darà una grande mano“.

Una chiosa finale invece sul suo futuro: “Io non voglio lasciare. Questa società deve stare su, non ci dobbiamo accontentare. Il mio obiettivo è far capire che dobbiamo lavorare di più e spingere per l’obiettivo che la piazza si merita. Voglio rimanere per tanti anni ma bisogna ottenere obiettivi prestigiosi“.

Jacopo Pigliacampo

Classe 2000, aspirante giornalista sportivo con la passione per le statistiche e il fantacalcio. Da piccolo ho sempre preferito i libri al calcio: correre dietro a un pallone era troppo faticoso, meglio leggere e scrivere. La vita, però, a volte fa giri strani. Ora passo le mie giornate proprio dietro al calcio. Giocato? No, sempre meglio scritto.

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