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Torino, ascolta Cioffi: “Che Adams fa giocare bene. Lui e Zapata si completano”

Due partite in Serie A, una da titolare e subito un gol decisivo, contro l’Atalanta. L’impatto di Che Adams nel Torino di Vanoli è stato più che positivo. Il classe 1996 scozzese, arrivato in estate da svincolato dopo il termine del suo contratto con il Southampton, ha scelto il club granata per la prima esperienza lontano dalla Gran Bretagna, dove ha vestito tra le altre la maglia del Birmingham City. Lì, nella stagione 2016/17, ha avuto come allenatore Gianfranco Zola, nel cui staff era presente Gabriele Cioffi, ex allenatore dell’Udinese, che è intervenuto ai nostri microfoni proprio per raccontare dell’attaccante.

Cioffi: “Che Adams lascerà un segno in Serie A”

Cioffi, attualmente libero dopo l’ultima esperienza all’Udinese, sta studiando, programmando viaggi all’estero di studio e approfondimento in attesa di una chiamata. Intanto, a gianlucadimarzio.com ha raccontato le origini di Che Adams: “A Birmingham si stava affacciando al calcio professionistico per la prima volta. Per lui si trattava dell’esperienza per consacrarsi”.

 Nonostante la giovane età (ai tempi aveva appena vent’anni), era possibile già intuire le potenzialità: “Già allora era un grande professionista, un ragazzo intelligente con la testa sulle spalle. Uno pulito, senza tanti grilli per la testa”. Le carattestiche del giocatore erano già le medesime: “Da piccolo credo che facesse il centrocampista. Questo retaggio gli è rimasto: sa legare il gioco, gioca con la squadra in entrambe le fasi. Inoltre, ha un ottimo colpo di testa, elevazione ed è potente. Sta sbocciando“.

 

Passando al presente, Cioffi non ha dubbi sulla sua possibilità di giocare in coppia con Zapata: “Può giocare benissimo con Zapata. Si completano. Che sente il gol, si smarca bene, fa tanti gol di ribattuta (come quello segnato contro l’Atalanta, ndr) e soprattutto gioca con e per l’altro attaccante“. Per quanto riguarda l’impatto con la Serie A, invece, è chiaro cosa dovrà migliorare: “In Championship lo spazio, le distanze e l’aggressività sono elementi accentuati. Può avere difficoltà a livello di letture tattiche dell’avversario. Ma è un giocatore intelligente, starà studiando l’italiano, lascerà un segno importante in Serie A“.

Lorenzo Vero

Nato all’ombra della Torre Pendente nel giugno del 2000 e studente di Informatica Umanistica. Bastian contrario per natura, ho iniziato a seguire il calcio perché ai miei genitori non piaceva. Sin da quando ero un bambino riempio la testa dei miei amici con aneddoti calcistici di ogni genere. Con gli anni, assieme alla barba, è cresciuta anche la mia passione per questo gioco. L’obiettivo adesso è quello di raccontare in modo veritiero (con il cognome che mi ritrovo…) e appassionante anche la meno appetibile delle partite.

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