Questo sito contribuisce all'audience di

Tommaso Cassissa, la forza della passione: “Il mio viaggio tra calcio e racconto”

1.4 milioni di follower su Instagram, 3.4 su Tik Tok, protagonista dell’ultima edizione di LOL. Un attimo, fermi tutti. Vedete, ci si sta ricascando. In cosa? Nel gioco e rischio di valutare una vita e una persona solo in base ai numeri e alla fama.

Perché dietro a tutto ciò, c’è molto altro. Non sempre, ma nel caso di Tommaso Cassissa è certo. Sì, tommycassi. In lui si nasconde molto altro. Il suo sguardo nasconde molto altro. Nasconde la storia di un ragazzo che ha usato la sua passione per raccontare e per raccontarsi. Una persona che ha accolto la sua sensibilità, senza respingerla e rifiutarla. Una vita che ha trovato modo di esprimersi nel e grazie al calcio.

Siamo tra i carruggi di Genova, Tommaso è lì che rincorre un pallone: “Il calcio era il mio sfogo. Ho sempre avuto una situazione in famiglia particolare, avevo sempre in me questa necessità di lasciare andare. Il calcio mi dava la possibilità di sentirmi libero. È stato un primo modo per esprimere me stesso”. Una casa. Una casa che l’ha accolto, con cui ha condiviso valori e che l’ha lasciato andare quando si sentiva di farlo. A 18 anni Tommaso capisce di doversi dedicare alla sua altra passione, quella dei video: “Compagni e club mi hanno sempre sostenuto in questo mio percorso. Anche quando ho deciso di dire addio al calcio”.

Perché nella vita esistono i momenti. I momenti giusti per compiere certi passi. A volte è lo stesso percorso a mostrartelo, come quando “per un problema alla schiena sono costretto a rimanere fermo sei mesi. In quella pausa dal calcio la concentrazione sui video e su quello che sarebbe potuto diventare un lavoro. Da lì è nata la mia scelta di smettere”. Nel web trova l’altro suo mondo. Un mondo dove esprimersi, dare sfogo all’esigenza di comunicare, essere semplicemente sé stesso.

Il calcio, però, non l’ha abbandonato. Sono rimasti insieme, camminando insieme in questi anni. Tra i calcetti con gli amici e la sua fede nerazzurra: “Per me l’Inter ormai è una famiglia. Da qualche anno collaboro anche con loro, qualcosa di speciale”. Una fede nata grazie alle figurine Panini, il nero e l’azzurro, le espressioni di sé e una finale di Champions: “Andrò a Monaco. Parto la mattina in auto con un mio amico. Comunque andrà, me la godrò”. Godersi il viaggio, sempre.

Inter come espressione di sé

Madre genoana e padre sampdoriano, Tommaso il nerazzurro lo sceglie grazie alle figurine Panini: “La prima squadra che ero riuscito a completare era l’Inter. E poi era un modo per distinguermi. Ricordo ancora che avevo Cambiasso appiccicato sull’astuccio”. Più di una “semplice” decisione: “È stato un modo per essere me stesso, già da piccolo. Scegliere una mia squadra che fosse anche diversa da quella degli altri è stata un’opportunità di crearmi la mia personalità, la mia storia, la mia identità. Sembra banale, ma da bambini non è scontata come cosa. Un primo importante approccio alla vita”.

Figurine, videogiochi e YouTube, i mondi di Tommaso iniziano a conoscersi:Passavo le ore a guardare i video dei giocatori. Partite, le migliori giocate, i gol più belli. Il calcio in qualche modo mi ha dato la possibilità di avvicinarmi a quello che sarebbe diventato un po’ il mio universo”. Giorno dopo giorno: “Andavo a ricercare video, a studiarli, a capirli. Intanto il web e l’online prendevano sempre più piede. Era tutto collegato. Era la mia strada”. Nuove prospettive.

Responsabilità, aspettative, passione

Nuove prospettive per dar spazio a sé. Sapere chi sei e chi vuoi essere. Parte tutto da lì, parte tutto dalla passione: “Sono stato fortunato. Non è scontato trovarla e riuscire a inseguirla. Anche per il contesto sociale in cui viviamo che tende a diffondere nelle persone una paura per il futuro, per ciò che è nuovo e diverso. Molte persone rischiano di rimanere schiacciate da questo e rinunciare al proprio sogno”. Tommaso quella forza l’ha trovata: “Sono nato in un paese, in provincia di Genova. Volevo fare il comico, l’attore, lo youtuber ed era qualcosa che usciva dagli schemi classici e tradizionali. Ho avuto la fortuna di avere mia madre che fin da subito mi ha ascoltato, mi ha accolto e mi ha spinto a seguire questa mia passione”.

Già, la passione.È lei che mi guida. Faccio ciò che mi sento e ritengo giusto. Questo mi permette di slegarmi da dinamiche pericolose del dover piacere agli altri, dover guadagnare tanti soldi o diventare famoso”. Imparare a gestire le aspettative: “Sono cresciuto in questo. In passato ero molto timido, avevo il peso di dover essere dal vivo come apparivo in video. Mi riempivo la testa di pensieri legati a ciò che gli altri potessero pensare. Ora penso solo a essere me stesso”. Questo grazie anche al supporto “della famiglia, della mia ragazza e dei miei amici. Sono il mio porto sicuro”. E della terapia: “Da un po’ di tempo vado da una psicologa. Per me è fondamentale e mi aiuta nel riuscire a mantenere un equilibrio”.

Sfumature nerazzurre

Un destino, quello di Tommaso, che negli anni si è legato sempre più ai colori nerazzurri. Prima come tifoso, poi come membro della famiglia interista. Tutto è iniziato con l’invito a San Siro per Inter-Genoa. I giri del destino. Poi la finale di Coppa Italia a Roma: “Un‘emozione indelebile”. Con un ricordo speciale. Bastoni lo vede in tribuna: “Fatelo passare! Vieni in campo dai”. “Entro e sono lì, insieme a tutti loro. Pazzesco”. Diversi i calciatori conosciuti. Ma Tommaso che giocatore sarebbe? “Barella, sempre in movimento. E sarebbe perfetto per LOL, il più simpatico. Sommer invece lo vedrei bene come regista di un film”.

Inter-Barcellona una notte indimenticabile: “A sfidarsi le due squadre della mia infanzia. Al gol di Acerbi è venuto giù lo stadio. Alcuni tifosi spagnoli stavano già festeggiando, ma in quel 93’ tutto è cambiato”. Un gol che ha aperto le strade per Monaco. Tommaso ci sarà:Spero di vedere una bella partita. Io e il mio amico abbiamo organizzato tutto il viaggio in questi giorni”. Sperando di poter fare un video che celebri la vittoria nerazzurra, magari “con una bella invasione di campo a fine partita durante i festeggiamenti”. Comunque vada, a guidare Tommaso sarà la passione.