Metti una domenica al fantacalcio, magari una sfida decisiva per il primo posto. Metti che il fantacalcio lo giochi in Repubblica Ceca e non in Italia e per una sera, quello che conta è anche una partita di Europa League tra due squadre che a stento riesci a pronunciare. E infine, metti che hai puntato tutto sul tuo migliore acquisto, tale Tomas Horava. Centrocampista ceco nato nel 1988 dall’onesta carriera, sempre in patria. Prima Sigma Olomuc, poi Viktoria Plzen. Sì, perché è qui che entra in gioco il paradosso fantacalcistico della serata. Il girone è quello della Roma, la partita è Viktoria Plzen-Astra Giurgiu e il nostro Tomas sfodera una prestazione che avrebbe fatto impazzire tutti i fanta-allenatori. Non si fa mancare nulla: al 64′ segna l’autogol che di fatto condanna alla sconfitta la sua squadra (0-2); poi, al minuto 86 si presenta sul dischetto tentando di riaprirla. Neanche a dirlo, sbaglia. -2 e -3, più malus di così non si può. Ma non è finita qui perché… Perché Horava si fa parzialmente perdonare e sulla ribattuta segna. +3, per quel che vale. La partita finisce e forse è meglio così: forse Horava avrebbe fatto in tempo a farsi espellere o perché no… a fare doppietta.
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