Dopo il verdeoro, il (nostro) tricolore: il Brasile ‘tifa’… Italia

Brasile, terra di calcio e passione. Tutti innamorati della propria nazionale, in uno dei Paesi di maggiore tradizione calcistica al mondo. Impossibile vivere senza il proprio amore per la amarelinha, la maglia verdeoro, eppure proprio in Brasile hanno provato a immaginare un mondo senza la propria nazionale. Il quotidiano Estadao di San Paolo ha chiesto ai propri lettori quale fosse la propria nazionale preferita dopo il Brasile e per chi tiferebbero se non si potesse dare il proprio sostegno ai colori verdeoro.

I risultati sono sorprendenti, ma solo in parte, e raccontano anche molto della storia del Brasile. Le più tifate sono Italia e Portogallo con il 16% delle preferenze, dati dovuti alle origini europee dei brasiliani. I portoghesi che furono i primi europei ad affacciarsi sulle coste brasiliane, tanto che il navigatore Vasco da Gama, ha persino una squadra di grande tradizione a sé intitolata a Rio de Janeiro, e gli italiani che tra il 1870 e il 1970 sbarcarono addirittura in 28 milioni.

La prima sudamericana della lista è l’Uruguay che completa il podio con il 13%. La vicinanza geografica e un passato di appartenenza reciproca alla stessa corona rendono queste due nazioni più affini rispetto alle altre sudamericane, nonostante i rapporti calcistici siano inevitabilmente compromessi dopo il Maracanazo del 1950. L’Argentina è solamente in quinta posizione, con l’8% dei voti: giustamente è difficile immaginare un brasiliano che tifi per i propri storici nemici calcistici. Meglio dell’Albiceleste fa la nazionale della Germania, tifata come seconda nazionale dall’11% dei votanti: anche qui le ragioni sono da ricercare nella provenienza geografica visto che nel post guerra furono tanti i tedeschi che emigrarono in Brasile, in particolar modo nel sud del Paese nella zona di Porto Alegre.

Seguono l’Olanda con il 7%, la Francia col 6, l’Inghilterra col 5, il Giappone col 4 e la Spagna col 3. La Croazia chiude col 2% mentre il resto delle nazionali globalmente arriva al 6%.