Il parrucchiere di Thuram: “Ama l’Inter, vuole restare. Ecco il taglio prima del Feyenoord”

All’intervallo della sfida con il Napoli le aveva indicate ad Anguissa. Contro il Feyenoord ci ha segnato il primo gol. Thuram è tornato protagonista con le sue treccine.
“Antoine riusciresti a venire in Olanda?”. “Arrivo”.
“La sera prima della partita sono andato a Rotterdam da lui, doveva rifarle”, racconta Zefrai. Chi è? Semplice, il parrucchiere di fiducia del numero 9 dell’Inter. Suo e non solo. Il fratello Khephren, Kolo Muani, Mbappé, Dembelé, Konaté sono alcuni dei suoi clienti e amici.
Ma torniamo a Tikus e alla sua notte di Champions: “Ci conosciamo dal suo primo anno da professionista al Guingamp, ora è un amico. È come appare, sempre solare e gentile. Ha mantenuto la semplicità propria dei bambini. Gli piace la PlayStation, in particolare NBA2K, Wukong, Assassin’s Creed. Quando Marcus si appassiona un gioco, può usarlo per sei mesi ignorando tutti gli altri. Quando finisce una partita con l’Inter, la prima cosa che pensa è tornare a casa per giocarci…”.
Se vi capitasse di entrare nell’appartamento di Thuram sarebbe molto probabile trovare due cose. Riferimenti ai film della Marvel: “Ha gadget ovunque in casa. Dai guanti di Thanos, alla tuta di Ironman e lo scudo di Capita America, il suo appartamento è arredato così”. E poi non mancherebbero mai pasta e gamberi: “Li prende sempre al ristorante. Potrebbe mangiarli per sempre. Per questo io e Dembelé lo prendiamo in giro chiamandolo ‘pesce’”.
Ma in campo “è un’altra persona. Un professionista con in testa obiettivi precisi”. I sogni si chiamano Serie A e Champions, magari con una sorpresa: “L’anno scorso quando ha vinto lo scudetto non ha voluto un taglio particolare… Magari quest’anno se lo rivince gliene farò uno più particolare. Gliene parlerò”. Oppure resteranno le treccine, chi lo sa.
“Inter, Marcus ti ama”
“Marcus ama l’Inter, a Milano si trova benissimo”. L’ennesima testimonianza la scorsa settimana: “Gli ho chiesto: ‘Non ti piacerebbe andare da qualche altra parte?”. La risposta? Sicura: “No, sto bene qui“. Un legame, quello con i nerazzurri, che parte da lontano: “Ricordo che al secondo anno al Gladbach, l’Inter venne per lui in Germania. Dissi subito a Marcus che si trattava di un grande club. Gli mandavo reel e TikTok dell’Inter, dei tifosi, dello stadio, gli parlavo di San Siro… era entusiasta di tutto”. Questione di anni, l’amore diventerà realtà.
Prima un infortunio al ginocchio da superare: “Lui è una persona molto positiva, sapeva che sarebbe tornato. Pensava: ‘Sono vivo, va tutto bene’”. Un passaggio all’Inter solo posticipato: “Lo Scudetto per lui era come una missione. È stato il momento migliore della sua carriera. Quando ha vinto era fuori di sé”.

Tagli bianconeri
Da Milano a Torino, restando sempre in famiglia: “Conosco Khephren da quando giocava al Monaco. All’epoca era molto giovane. Ha una personalità totalmente diversa da suo fratello: Marcus è pazzo, Khephren è più discreto”. Avversari in campo, idoli nella vita: “Sono l’uno il più grande fan dell’altro. Marcus mi ha sempre detto che suo fratello era fortissimo e che sarebbe diventato un grande calciatore, migliore di lui“.
E poi il nuovo arrivato, Kolo Muani: “Il giocatore più ‘normale’ che abbia mai conosciuto. Se ci passi del tempo senza sapere che fa il calciatore, difficilmente te ne accorgi. Pensa solo al calcio. È un bravo ragazzo. Non è stato facile per lui arrivare al livello di oggi”. Altre passioni? “La Play, ma il gioco è FIFA, sempre legato al calcio”. Naturalmente.
Essere parrucchiere
“Sono grato, grato per quello che la vita mi ha offerto”. Perché essere parrucchiere, va oltre il solo lavoro. È fiducia, dialogo, amicizia: “Sono partito da un negozio con pochi soldi, ora vado a a Clairefontaine per ogni pausa delle nazionali e ho creato rapporti importanti con tanti calciatori. Sono ragazzi speciali. Un esempio? Sostengono “l’Que de l’amour’, un’associazione per i bambini disabili”. “Marcus è molto amico di Dembelé e Mbappé. Kylian è un ragazzo tranquillo. All’inizio lo vedevo come una superstar. Ma in realtà è una persona normale”.
“L’esperienza più bella è stata quella all’ultimo Europeo in Germania, ho trascorso le giornate con loro”. Scherzi, risate e partite a Football Manager: “Ricordo che un giorno stavo facendo una partita online sul mio computer e stavo perdendo 3-0 dopo il primo tempo. Alla fine ho vinto 4-3. Tutti i giocatori della nazionale francese erano seduti sul letto a guardare la partita. È stato pazzesco. Quando ho vinto sono impazziti. Tutti che saltavano e festeggiavano”. Non è solo un lavoro. Non è solo un gioco.
A cura di Nicolò Franceschin e Andrea Monforte