Thiago Motta ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine del match perso dal suo Spezia per 3-1 contro l’Atalanta al Picco.
“Abbiamo fatto un’ottima partita contro una squadra non facile da affrontare, che attacca con tanti uomini, ha fisicità. Abbiamo cercato di rimanere compatti, uniti, non aprire spazi, perché loro hanno giocatori come Pasalic che dalla seconda linea si inseriscono“, esordisce l’allenatore italo-brasiliano.
Poi Motta prosegue: “Con il secondo gol la partita è cambiata, l’Atalanta non si ritira indietro mai. Abbiamo anche avuto una buona occasione di cui non abbiamo approfittato. Oggi si è vista una squadra forte, l’Atalanta, e una fortissima a tenere la partita per tanto tempo, come noi. Abbiamo creato anche occasioni che avremmo potuto sfruttare in modo migliore. Siamo dispiaciuti per il risultato, perché cerchiamo sempre la vittoria. La quarta sconfitta di fila non dipende dal rilassamento. Abbiamo affrontato squadre forti che fanno il calcio che serve per andare in Europa. Ci sono poi tanti dettagli, tanti episodi che possono andare da una parte e dall’altra. Da inizio stagione abbiamo una sola idea, un obiettivo, e continueremo così fino all’ultima giornata. Non faccio conti, non sono bravo in matematica, esiste solo il lavoro quotidiano. Affrontiamo una partita alla volta, abbiamo un giorno per recuperare energie: da martedì penseremo all’Udinese“.
Motta viene interrogato anche sulla sua filosofia di gioco: “Non ho ripensato a nulla: giocare collettivamente, attaccare e difendere insieme, cose che in un gruppo squadra contano tantissimo. Oggi abbiamo giocato in un altro modo rispetto ad altre volte, perché alla fine l’obiettivo è la vittoria, e quindi serve mettere in campo una strategia finalizzata a questo. Esistono tante cose da proporre ai giocatori, tanti dettagli: ma l’idea di fondo resta la stessa. Ognuno ha la sua, e rispetto quella altrui; ma la mia è sempre stata questa, da quando sono in Europa. Oggi siamo rimasti in partita, abbiamo pressato quando serviva pressare, abbiamo giocato quando serviva giocare, e ci siamo difesi quando serviva difendere. Che anno è per me? Impegnativo, faticoso, però bellissimo. Ho lavorato con ragazzi meravigliosi, che danno tutto ogni giorno, una sensazione difficile da spiegare. La cosa più bella è che non è finita: abbiamo ancora un’altra partita da giocare con energia e il massimo dell’impegno, per raggiungere un obiettivo comune. Lavoriamo durissimo ogni giorno: essere parte di questo gruppo è un piacere, come vedere la squadra che lotta e i tifosi che restano al nostro fianco fino alla fine. E la paura di retrocedere non esiste“.
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