Attimi di panico, ansia alle stelle. Se l’è vista davvero brutta l’Universidad Catolica, squadra ecuadoregna, sabato scorso, poche ore prima dell’impegno di campionato in casa del Delfin penultimo in classifica, a Manta. Emozioni forti per tutti, compreso Juan Pablo Caffa, trascinatore del gruppo, intervenuto poi ai microfoni di Marca per raccontare quanto accaduto: “Sono ancora sotto shock. E’ stato come un film. E’ stato tutto molto strano. Quando stavamo per atterrare a Manta la città è stata improvvisamente lasciata senza luce. Il pilota ci ha detto che saremmo tornati a Quito per via di un terremoto e una volta arrivati lì abbiamo appreso tutto. La torre di controllo all’aeroporto di Manta è stata demolita e i lavoratori sono morti. E’ stata una delle città più colpite”.
Cambiamento improvviso di rotta, non senza complicazioni: “Siamo arrivati con l’ultima goccia, possiamo dire che siamo stati salvati due volte. La verità è che il terremoto non si sentiva perché era nell’aria, ma siamo salvi per miracolo”.
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