Matteo Piacentini, Salim Diakite, Simone Santoro e Pietro Cianci sono quattro giocatori che hanno infiammato (e infiammeranno) il calciomercato. Tutti sono accomunati dalla società che detiene i rispettivi cartellini: il Teramo. La società abruzzese, che si trova al settimo posto nel girone C di Serie C, in questa stagione sta raccogliendo i frutti di quanto seminato negli ultimi due anni. Non un semplice “largo ai giovani”, ma il risultato di una progettualità. “La soddisfazione è che nessuno in Serie C ha tre giovani in organico che tutte le squadre di Serie A e Serie B vogliono” spiega a Gianlucadimarzio.com il direttore sportivo Federico, al quarto anno a Teramo.
I più giovani sono Piacentini, Santoro e Diakite. I primi due classe 1999, il terzo classe 2000. Giocatori cercati da club di categoria superiore nell’ultima sessione di mercato, ma il Teramo ha resistito agli assalti: “Quest’anno, con l’arrivo di Massimo Paci in panchina, che sta facendo un lavoro incredibile, i ragazzi sono arrivati alla maturazione completa. Paci ha avuto l’intuizione di spostare Diakite da terzino destro a centrale difensivo. Lì è esploso, da centrale può diventare un giocatore importante per grandi squadre”.
E un top club della Serie A ha messo nel mirino Diakité, il più giovane tra questi, pescato in Serie D dall’Agnonese. Si tratta del Napoli che a gennaio ha corteggiato a lungo il classe 2000: “Non c’era solo il Napoli che è stato dietro un mese, ma anche tante società di Serie A – spiega Federico – A giugno avrà un mercato importante, ma non è andato via a gennaio perché per noi è un valore aggiunto e poi non è arrivata l’offerta che speravamo”.
Lo stesso vale per Santoro e Piacenti, rispettivamente centrocampista e difensore centrale: “Anche a causa del covid – prosegue il direttore sportivo del Teramo – Le società hanno fatto offerte basse per il valore attuale, ma riteniamo i ragazzi di assoluto valore e deve essere dato il giusto prezzo all’uomo e al ragazzo oltre alle qualità tecniche”.
L’obiettivo è quello di creare un patrimonio per il club, acquistando giocatori da crescere e lanciare: “C’è un lavoro che parte da lontano, con la nuova gestione Iachini. Peschiamo tanto in Serie D e nelle squadre primavera – racconta Federico – Abbiamo tanti giocatori di proprietà e una squadra di Serie C dovrebbe pensare anche a questo, non solo alle valorizzazioni. In questo noi abbiamo Trasciani, Bellucci, Viero, Cappa, Birligea e Kyeremateng. Tutti ragazzi di proprietà. C’è il chiaro intento di patrimonializzare oltre a vendere, continuando così il processo di crescita della società”.
Meno giovane, ma alla sua migliore stagione in carriera, è Pietro Cianci. Oggi al Bari, ma il cartellino è di proprietà del Teramo. Dodici gol in stagione, meglio di lui nel girone C solo Partipilo della Ternana: “Due anni fa l’abbiamo preso a zero dal Sassuolo, oggi è uno degli attaccanti più forti della Serie C – ammette Federico – C’è un valore assoluto di questo giocatore che avrà un mercato incredibile. Quando lo presi due anni fa ero convinto che potesse esplodere, aveva bisogno soltanto di tempo e fiducia”. E dalla Serie A e Serie B osservano, soprattutto il Sassuolo che ha un diritto di recompra da 500.000 euro da poter esercitare il 1° luglio 2021: “Questo dimostra che si può trovare l’attaccante giusto e patrimonializzare”. Progettualità e linea verde, la strategia vincente del Teramo.
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