Qualcosa è cambiato. No, Jack Nicholson e Helen Hunt c’entrano poco. Ad aver mutato intensità e direzione, nella città dei due mari la corrente, da qualche settimana a questa parte, è la classifica. Con sette punti in tre partite, tre reti fatte e nemmeno una al passivo, ottenuti al cospetto di Foggia, Catania e Catanzaro, il Taranto targato Salvatore Ciullo è diventato un serio candidato alla salvezza, obiettivo definito “complicato” per gli jonici dagli addetti ai lavori fino a qualche settimana fa. “Siamo partiti con il piede giusto– ammette l’allenatore originario di Taurisano (Lecce) ai microfoni di gianlucadimarzio.com-è chiaro che quando c’è un cambio tecnico, spesso è perché qualcosa non va bene. Dal mio arrivo le cose sono cambiate, mi auguro che si continui così. Per quanto mi riguarda, devo dire grazie ai ragazzi che mi stanno dando tanta disponibilità: i risultati arrivano grazie ai calciatori, teniamolo a mente. Quando ho ricevuto la chiamata della proprietà ho subito dato il mio ok, pur conoscendo le difficoltà che potevamo incontrare in campo: Taranto è un lusso per questa categoria”. Realista, concentrato sul “primo non prenderle”, ha rimodellato la formazione con la difesa a 4 e un post-it inequivocabile affisso negli spogliatoi dello Jacovone: “Ho subito detto ai ragazzi che li voglio forti caratterialmente e disposti a non arrendersi mai- spiega l’ex allenatore di Juve Stabia, Brindisi, Melfi e Martina Franca-ed è quello che chiedo a una squadra, che sia capace di giocarsela con tutti e senza timori reverenziali”.
Nello spogliatoio rossoblù ha ritrovato De Giorgi e Maiorano, già allenati a Martina Franca e Castellamare di Stabia (“Mi hanno dato una mano a trasmettere alcuni concetti chiave nei primi giorni di lavoro”), ma i rapporti di amicizia sono cemento prezioso nella carriera di Ciullo. Da esterno in campo prima, da allenatore poi. E alla voce “amici” spunta un certo Antonio Conte, con il quale l’attuale allenatore del Taranto ha condiviso le origini in campo: “Con Antonio siamo cresciuti insieme fino alla prima squadra a Lecce, così come con Moriero, Garzya, Morello e tanti altri. Abbiamo dei rapporti di amicizia che portiamo avanti: ci sentiamo spesso al telefono anche con lo stesso Garzya”. Fino all’sms ricevuto direttamente da Londra all’arrivo sulla panchina del Taranto: “Sì, l’ho ricevuto e ne sono contento. Ma è una consuetudine: quando ognuno di noi avvia una nuova avventura professionale, arriva l’in bocca al lupo da parte degli altri. Siamo rimasti amici”. Un gruppo del quale la punta di diamante è l’attuale manager del Chelsea: “Che Antonio sarebbe diventato un grande calciatore lo si vedeva dai primi passi, che sarebbe diventato un grande allenatore lo abbiamo capito dopo-sorride Ciullo- e per noi è un piacere”. La realtà si chiama Lega Pro: “Nel girone C vedo un livello medio ottimo: si stanno mettendo in vetrina squadre come la Virtus Francavilla e la Fidelis Andria, è un girone altamente competitivo” ammette Ciullo. A una delle formazioni di vetta, però, uno sgambetto il Taranto lo ha già rifilato con il 2-0 al Foggia: “Battere una delle squadre più forti del campionato in quel momento complicato è stato senza dubbio fondamentale. A me premeva in quella settimana capire che reazione ci sarebbe stata, i ragazzi si sono ritrovati”. A ritrovarsi è stato anche Simone Magnaghi, il centravanti a segno due volte tra Foggia e Catanzaro dopo due mesi di digiuno: “Lo conoscevo avendo esperienza da anni in queste categoria, e sapevo che non si era visto il vero Magnaghi. Sono contento per lui, perché ha un ottimo potenziale: si muove bene e i gol stanno arrivando”. Io devo pensare al presente, non al futuro. Una persona deve cercare di confermarsi giorno per giorno. “Ora non dobbiamo abbassare affatto la tensione: non abbiamo fatto niente se ci fermiamo qui”. La zona rossa ora è distante 4 punti, con il Taranto a 28 punti, e qualcuno in città già sogna la remuntada verso l’area playoff, lontana 10 lunghezze. L’allenatore, da uomo concreto, frena gli entusiasmi, “Io devo pensare al presente, non al futuro. Una persona deve cercare di confermarsi giorno per giorno. Ora non dobbiamo abbassare affatto la tensione: non abbiamo fatto niente se ci fermiamo qui”. E’ il Ciullo’s karma.
La cura Ciullo sembra funzionare: con sette punti in tre gare, il Taranto sta passando un buon momento di forma, allontanandosi dalla zona play out e avvicinandosi sempre più una tranquilla salvezza. Con il nuovo mister la squadra pugliese sembra aver trovato maggior solidità, invertendo il trend che li vedeva senza vittorie dalla 19a giornata: a eccezione della gara d’esordio con la Fidelis Andria persa per 1-2, gli ionici nelle ultime settimane hanno battuto clamorosamente il Foggia per 2-0 allo Iacovone, pareggiato con il Catania e sconfitto il Catanzaro con un gol di Magnaghi. Juve Stabia, Brindisi, Melfi e Martina Franca.
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