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Calma ed equilibrio, il disegno a stelle e strisce di Tanner Tessmann

Viso pulito, sguardo calmo, un fare tranquillo e razionale. Tanner Tessmann è così come appare, sia come persona che come calciatore. Senza eccessi fuori, concentrato e intelligente in campo. L’equilibratore di un sistema, questo è stato l’americano classe 2001 per il Venezia che ha vinto i playoff di B, conquistando la promozione in A. Il centrocampista è stato tra i grandi protagonisti e trascinatori della squadra di Vanoli e una delle rivelazioni più importanti di questo campionato.

 

 In lui si uniscono un talento in evoluzione e prospettive di crescita con una sicurezza e una mentalità proprie di un veterano. Qualità che hanno convinto l’Inter a puntare su di lui. I nerazzurri hanno le mani sul centrocampista: potrebbero acquistarlo per poi lasciarlo a Venezia nella prossima stagione in Serie A. Un rinforzo americano per una nuova proprietà americana e acquistato da un’altra proprietà statunitense. Disegni a stelle e strisce. 
L’arrivo a Milano sarebbe l’ultima tappa di un viaggio partito dagli Stati Uniti. Il collage, il football americano, la forte fede religiosa, il matrimonio e la crescita in Italia: la storia di Tanner Tessmann

Il football americano, gli USA e il lavoro

Partiamo dall’inizio. Clemson University, uno dei college più prestigiosi degli USA. Lì in quegli anni lo snodo di una carriera. Tanner, riceve un’offerta per diventare il kicker della squadra di football americano. Ci pensa, poi arriva un’altra proposta. Zero dubbi, altre prospettive: MLS e FC Dallas. “Volevo fare il calciatore. È stato un momento fantastico. Era quello che stavo aspettando da tanto tempo ed il sogno è diventato realtà. Ho iniziato a crederci davvero”. È in quei mesi che nasce il suo soprannome: “Tanner the Tank”. Nel febbraio 2020 l’esordio in campionato, quasi dodici mesi dopo la prima con la nazionale: il percorso è tracciato. Tre anni fa l’aereo per l’Italia e un vaporetto per muoversi nella Laguna di Venezia.

 

 

Una crescita graduale e voluta, perché a Tanner non piace parlare di ‘salto’: “Non è stato un vero e proprio salto. Ho lavorato sodo tutti i giorni, due volte al giorno, prendendomi cura del mio corpo, circondandomi delle persone giuste: si tratta di lavoro. Ogni giorno mi allenavo con il pensiero di voler arrivare in Europa e giocare in uno dei 5 campionati più importanti, e oltre a questo mi ponevo anche obiettivi quotidiani, come quello di svegliarmi la mattina e dare il massimo durante la giornata. Ho sempre pensato a migliorare me stesso e ad aiutare la squadra per cui gioco, e poi le cose accadono di conseguenza”. Equilibrato e razionale. 

Disegni di Tanner

Un amore che nasce fin da subito: “Non c’è nessun altro posto al mondo come questa città”. Tanner arriva quando il club è in Serie A. Un anno che finisce con la retrocessione. “Abbiamo riportato Venezia dove merita”, la parole dopo la promozione. Missione compiuta. Stagioni di formazione e crescita. A essere cambiata è la consapevolezza. La consapevolezza nel suo ruolo e nelle sue qualità. I suoi sono i tratti del centrocampista moderno: forza e struttura fisica, piede educato, senso del gol e visione del gioco. Alcuni dati: terzo per palloni recuperati in tutta la B e 7 reti da regista.

 

Oltre alla sicurezza e l’intelligenza nel gestire tempi e spazi di squadra e partite. Tratti che si riflettono anche nella persona. Una vita costruita sulla semplicità e la tranquillità. Il legame forte con la famiglia, il Cristianesimo e le nozze nel giugno del 2023 con la sua Chanelle O’Dwyer. Perché è vero, la vittoria dei playoff è stato il momento più bello della sua carriera, ma il matrimonio è stato il giorno più importante della sua vita. Nel suo futuro prossimo ci sono le Olimpiadi con gli USA. Spostando l’orizzonte un po’ più in là, invece, ci potrebbero essere un’altra stagione tra i canali e una maglia nerazzurra. Disegni a stelle e strisce.

Nicolò Franceschin

Nato nel 1997 tra Milano, Como e Lecco. Laureato in Giurisprudenza, ma ai codici ho preferito una penna. Cresciuto con Maradona (il calcio), ma anche Ronaldinho e Sneijder. Il fascino del numero 10. Credo nella forza delle parole. Verità e narrazione. In giro in macchina per stadi, campi e strade alla ricerca di nuovi colori da scrivere, perché ognuno ha una sua sfumatura. Le note del telefono che si riempiono di storie, alcune il cui finale è ancora tutto da scrivere. Una di queste è la mia. Raccontare emozioni e dare voce a chi non ce l’ha.

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Tags: Venezia

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