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Talento per la Roma e quella 10: Riccardi vuole incantare Madrid

Leggi il titolo e pensi: calma. Nessun paragone all’orizzonte, solo il sogno di un ragazzo di 17 anni. Il protagonista è Alessio Riccardi, centrocampista classe 2001 della Roma Primavera che oggi esordirà nella Youth League 2018/2019 proprio contro il Real Madrid. L’altro, lo conoscono tutti. E sta lì, Immutato nella sua iconografia. Mito ed esempio da seguire per Riccardi: “Francesco Totti è il mio idolo, il simbolo di Roma. E poi essendo cresciuto nel settore giovanile della Roma, spero di fare come lui“.


Oggi a Madrid l’esame da grande. Un esordio stagionale in Europa vissuto a stretto contatto con il suo idolo. Una casualità, una comodità logistica che non può non aver emozionato. Dirigenza, prima squadra e Primavera, tutti insieme direzione Madrid. Rubando con gli occhi, osservando da vicino chi a Madrid ha incantato ogni volta che ha giocato. Oggi tutti in campo: i grandi per l’impresa, Alessio magari per il primo gol europeo della sua carriera.

Una giovane carriera costellata da grandi aspettative, sempre ripagate. Ma troppe delusioni. Una rincorsa ad un titolo ormai diventata quasi un’ossessione. Ha perso le finali con l’Under 15, con l’Under 17 A e B e la finale di Supercoppa Italiana contro l’Inter. In Nazionale U17 ha incantato all’Europeo di categoria (con questo gol in semifinale), ma anche lì la cocente delusione della finale persa.

Vuole vincere Riccardi e vuole farlo con la maglia della Roma. Nonostante l’interesse fortissimo del Barcellona da più di un anno. Nonostante le tante offerte arrivate sulla scrivania di Monchi anche questa estate. Sassuolo, 5 milioni: no, grazie. La stessa risposta data alle avances di Juventus e Atalanta. La Roma ha detto no a tutti perché vuole tenersi il suo gioiello più prezioso. C’è un contratto che scade nel 2020, ma bisognerà sedersi presto per blindare il talento più puro della Primavera giallorossa.

Marco Juric

Aspirante scriba, si avvicina al calcio giocato grazie alla chioma fluente di Giovanni Cervone. Folgorato dalla prima autobiografia di Roy Keane, non si innamora del Manchester United, ma del Nottingham Forest. Dopo i primi trent’anni di osservazione partecipante, ha deciso di passare gli altri trenta che gli rimangono a scriverne.

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