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Tadic come il vino: più invecchia, più è buono

La scuola degli attaccanti provenienti dalla Serbia sta diventando prestigiosa: Dusan Vlahovic è solo l’ultima sorpresa del calcio europeo in questa stagione e con lui sta stupendo pure Aleksandar Mitrovic, punta del Fulham che ieri sera ha segnato le reti numero 32 e 33 in 34 partite di campionato, infrangendo il record in una stagione in Championship con ancora 14 giornate a giocare.

Non solo i “giovanotti”

Ma oltre a questi due “giovanotti”, un attaccante serbo che continua a fare la differenza è Dusan Tadic, che con il nuovo acquisto della Juventus, oltre al nome, ha in comune un mancino raffinatissimo. Il percorso, però, è completamente. Basti pensare che l’attuale capitano dell’Ajax ha segnato il suo primo gol in Champions League è arrivato a “soli” 29 anni.

Tadic, come il vino

Ieri contro il Benfica è arrivata la sua sedicesima marcatura nella competizione, decima se contiamo solamente la fase finale compresa di gironi ed eliminazione diretta. Certo, forse i livelli di quel famoso dieci in pagella ricevuto dall’Equipe dopo la prestazione del Bernabeu contro il Real Madrid sono lontani ma una cosa è certa: da quando si è trasferito ad Amsterdam, nell’anno in cui ha compiuti trent’anni, ha vissuto una seconda giovinezza. 

E occhio all’attacco dell Serbia per Qatar 2022

Due Eredivisie, due Coppe d’Olanda, una Supercoppa e il titolo di capocannoniere del campionato nel 2019, senza dubbio la sua annata migliore. E se con le sue squadre precedenti (Vojvodina, Groningen, Twente e Southampton) in dodici anni di carriera ha segnato 97 reti, con l’Ajax in nemmeno quattro stagioni ne ha segnati 86. Insomma, mancano circa una quindicina di gol per dimostrare che effettivamente l’età non conta e che tanti come lui (vedi Ibrahimovic) più invecchiano, più diventano buoni. Un po’ come il vino. E occhio all’attacco della Serbia a Qatar 2022: il tridente Vlahovic, Tadic e Mitrovic fa una certa impressione.

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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