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La Superlega ci riprova: “Nessun membro permanente, ci sarà merito sportivo”

Un documento, titolato “Ripensare il futuro del calcio nell’Unione Europea”, dove vengono esposti i 10 punti chiavi sulla seconda chance che i 12 club fondatori utilizzano per rilanciare il progetto della Superlega.

 

“Il progetto annunciato da 12 club ad aprile è stato manifestamente frainteso”, si legge nell’incipit della lettera, senza firma, trapelata a ridosso proprio delle partite di Champions League e riportata da Marca

Superlega, i 10 punti chiave del nuovo progetto

I club fondatori assicurano che il progetto Superlega possa convivere con i diversi campionati nazionali e che alla base ci sia la volontà di eliminare il concetto di “membri permanenti”, a differenza di quanto annunciato lo scorso aprile. Anche nella Superlega ci sarà il merito sportivo e il torneo verrà aperto anche ad altri club europei.

 

I club fondatori poi tornano a criticare l’attuale Champions League, allundendo anche al Psg e al nuovo ruolo di Al-Khelaifi, presidente dell’European Club Association. “Il progetto Superlega è il riconoscimento di un sistema che si è rotto – si legge nel documento -. La UEFA è il governo autocostituito del calcio nell’Unione europea, mentre è un’associazione privata svizzera governata dal diritto svizzero e soggetta al TAS in materia sportiva. La UEFA ha stretti legami con alcuni proprietari di club che provengono da Stati non membri che sono sponsor di determinate competizioni e club, nonché acquirenti dei diritti audiovisivi per i tornei gestiti dalla UEFA e che fanno parte del loro comitato durante la stagione. La European Club Association non ha alcun processo elettorale trasparente”.

I club fondatori nella lettera sottolineano poi la mancanza di partite di altissimo livello, di un controllo economico-finanziario adeguato e di trasparenza in materia contabile e di solidarietà, evidenziando la necessità di un maggiore controllo sui diritti tv.

Ecco i 10 punti alla base della nuova Superlega:

  1. La Superlega non è una proposta che romperà l’ordine stabilito o abbandonerà i campionati nazionali;
  2. Eliminano il concetto di “membri permanenti”;
  3. La Superlega è il riconoscimento di un sistema che si è rotto;
  4. I ruoli della UEFA creano conflitti strutturali;
  5. Stretti legami con alcuni proprietari di club in Stati che non sono membri;
  6. Mancanza di partite di alto livello;
  7. Controllo economico-finanziario inadeguato;
  8. Mancanza di trasparenza in materia contabile e di solidarietà;
  9. L’Unione europea sta perdendo il controllo sul calcio;
  10. I club delle grandi città situati in stati più piccoli non possono competere nell’attuale modello UEFA.
Redazione

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