Se cercate Alessandro Milesi su Google, il primo risultato è un pittore veneziano vissuto tra la metà dell’Ottocento e del Novecento. Non proprio un nome sudamericano, ecco. Caso di omonimia che dimostra le origini italiane di questo difensore classe ’99 che gioca in Italia con la Primavera del Brescia.
Italia sì, ma non solo. Perché Alessandro Milesi – il calciatore – è un mix di culture e origini: nato in Perù (a Lima) da genitori italiani, è cresciuto a Miami e quest’anno ha totalizzato cinque presenze da fuoriquota in Primavera 2.
Grande tifoso romanista, con tanto di foto di De Rossi e Florenzi su Instagram e post sull’addio di Totti: “Non conosco una Roma senza di te”.
Nasce attaccante e diventa difensore: un terzino sinistro che lì dietro ha giocato un po’ in tutti i ruoli. Poteva scegliere l’Italia ma ha preferito il suo Paese di nascita: “Sono stati i primi a credere in me”. E allora via, si parte. Inizia con l’Under 15 e si fa tutte le trafile fino… in Russia.
Un italiano al Mondiale. Lui, l’unico. Il ct del Perù infatti ha convocato tutti gli Under 20 per prepararli al futuro. Quattro anni prima ( ne aveva 15) la medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi giovanili in Cina.
Chi lo conosce bene dice che assomiglia a Dimarco del Parma. Sulla fascia va come un treno. Corre verso il futuro Milesi, che l’anno scorso per andare in nazionale si è prenotato da solo il viaggio – tra pullman e aereo – senza chiedere nulla alla società. Maturo.
E’ l’unico della rosa a non giocare in patria tra i convocati per il Sub20. Il presente in Perù, il futuro a Brescia. L’America nel cuore. L’infanzia. Cittadino del mondo, Milesi. Su e giù da una cultura all’altra. La storia della sua vita.
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