Sei mesi all’Inter in cui non ha brillato come ci si aspettava ed ora una rinascita allo Stoke. È il 2015 di Xherdan Shaqiri che dalla scorsa estate milita in Premier League e si sta conquistando uno spazio da protagonista che in nerazzurro non è riuscito a ritagliarsi. Per questo ha spesso ribadito che il trasferimento al club inglese gli ha fatto bene, professionalmente parlando. Lo svizzero in una recente intervista al quotidiano svizzero online Blick è tornato sulla sua parentesi interista svelando un piccolo retroscena legato ad un infortunio:
“Ero infortunato e dovevo farmi trovare pronto per la partita e mi hanno detto che c’era un guaritore, che faceva miracoli, su una montagna. Ho guidato per un’ora e mezza per raggiungere il vecchio uomo, ma non mi ha aiutato affatto. Questo è stato un altro dei motivi che mi hanno convinto che lo Stoke fosse la scelta migliore per me; qui ci sono sette fisioterapisti che mi tengono sotto controllo ogni giorno. Mancini? Con lui mai avuto problemi”.
Ma al di là dell’aspetto fisico, a Shaqiri interessava crescere come professionista trovando la continuità che in Serie A non ha avuto: “Sono ancora giovane – ha concluso – ma in questi ultimi quattro mesi di Premier ho giocato la maggior parte delle partite, il che dimostra che ho fatto la scelta giusta e sono sulla buona strada”.
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