Steven Caulker (IMAGO)
“Camminando nel buio con le mie dipendenze”. Dalla Premier alla firma in Islanda: la consapevolezza di Steven Caulker
“Quell’amico che non vorresti. Ma che è sempre lì”. Gli occhi rivolti verso la videocamera, uno sguardo commosso e consapevole che racconta una storia. “La mia lotta alla dipendenza”. Così Steven Caulker parla di sé.
“Molte volte la vita fa brutti scherzi, le cose non vanno come vorresti davvero”. Spesso si dice così. Un passato in Premier League con le maglie di Tottenham, QPR e Liverpool. E il nome che figura accanto a quelli di Courtois, Griezmann e altri grandi campioni del mondo del calcio nella lista di Don Balòn dei giocatori più forti nati dopo il ’91.
L’esordio con gol con la maglia dei “Three Lions” in uno Svezia-Inghilterra del 2012. Il regalo del CT dell’epoca Roy Hodgson per quel giovane difensore che sognava calcio sin da piccolo. Poi, una camminata nel buio con “quell’amico che non vorresti avere accanto”.
Un viaggio di consapevolezze verso uno spiraglio di luce. Una storia di rinascita e vittorie. Questo è il viaggio di Steven Caulker.
“Guadagnavo, spendevo” – racconta Steven Caulker al canale Youtube Dodge Woodall. “Il calcio è stata la mia prima dipendenza, ma dopo aver iniziato sono entrate altre cose”. Due occhi fissi e lucidi dal sapore di resilienza e vittoria. “Ho sofferto d’alcolismo. Giocavo, sperperavo soldi.” Ma Steven non era solo. “Come quando cammini nel buio: con la dipendenza”.
Ragazzate. Ora molti le definirebbero così. Eppure la strada che ha condotto Caulker alla consapevolezza ha richiesto tempo. “Forse sto esagerando”, ha pensato a 20 anni. “Avevo bisogno di colmare quel vuoto dentro di me”. E nel frattempo passavano ininterrotti i giorni, gli anni. Dalla Londra degli Spurs alle strade di Cardiff. Passando per una piccola parentesi scozzese al Dundee e le avventure in Turchia con Alanyaspor, Fenerbahçe, Gazientep e Karagümrük.
“La mia faccia era spesso sulle riviste dei giornali. Sono stato anche arrestato a causa dell’alcol“. Nel calcio, per arrivare a un’altra consapevolezza. “Non sono mai riuscito ad avvicinarmi al mio potenziale”. Fuori dai giochi dalla Nazionale inglese, Caulker ha poi scelto di rappresentare quella sierraleonese per via delle origini paterne. Finendo poi per diventare svincolato dopo l’avventura a Malaga nella quinta serie spagnola. “Cerco disperatamente lavoro”.
“Famiglia di LinkedIn, per favore, fai la tua magia”. Un appello disperato. “Cerco un nuovo team, preferibilmente come allenatore, ma sono ancora disponibile per giocare”. A 33 anni, la voglia di ripartire e rimettersi in gioco. Era l’inizio della stagione 2024/2025 quando Caulker pubblicò questo annuncio. Un messaggio chiaro, un richiamo al calcio. Quasi a dire “ora sto bene, ho bisogno di te”.
E la magia c’è stata. Prima un’avventura turca con la maglia del Keçiörengücü. Adesso, la chiamata che forse mai si sarebbe aspettato di ricevere. Dallo Stjarnan Gardabaer, nella massima serie islandese. Diciottesimo club della sua carriera. E forse il più importante visto il costo del viaggio. Così Caulker avrà la possibilità di ripartire, come allenatore-giocatore nella terra dei ghiacci. “I won my battle (ho vinto la mia battaglia)”. Parola di Steven.
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