Dopo la vittoria al Bentegodi contro il Verona, l’Inter ha chiuso il 2020 al secondo posto in classifica, a un punto dal Milan. “Hanno una buona squadra e tanti giocatori forti: mi sembrano molto uniti. E poi conosco l’allenatore molto bene per aver lavorato con lui due anni: è bravissimo, molto umano, ma anche molto preparato. Sono contento per la sua crescita professionale”. Parla così Stefan de Vrij a La Gazzetta dello Sport.
Il difensore olandese è alla terza stagione in nerazzurro ed è tempo per fare un bilancio della sua esperienza a Milano. “La gioia più grande il derby vinto in rimonta, quello del 4-2, in cui ho segnato dopo aver fatto gol anche l’anno prima: un’emozione incredibile. La ferita è la finale di Europa League persa col Siviglia: a volte ci ripenso, ma subito dopo penso anche che non ha senso tornare là con la testa. Ciò che è stato è stato e dalle sconfitte si può solo imparare”.
Su Conte: “La bellezza della vita e del calcio è che ognuno è diverso: io ho imparato da tutti i miei tecnici. Conte è un vincente, riversa sulla squadra la sua stessa voglia e cerca di sfruttare tutto il potenziale che ognuno di noi ha dentro. Batte su quello, trasmette passione e mentalità. A me dice che sono troppo buono e che a volte dovrei essere più cattivo: anche grazie a lui su questo aspetto ho fatto dei passi in avanti”.
Sul soprannome The Wall e il paragone con Walter Samuel: “Sì, mi piace. Non avevo un soprannome prima in Olanda… Tra l’altro, quando sono arrivato a Milano, nel mio video di presentazione costruivo un muro. Ho avuto la fortuna di parlare con Samuel un paio di volte per qualche evento: è una brava persona e un difensore fortissimo”.
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