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Star Sixes, back to the past: a Londra giocano le stelle del passato

“Partitone?”. Alex chiama a raccolta i suoi amici, a Londra si giocano gli Star Sixes. Dodici le Nazionali partecipanti: Germania, Francia, Italia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Danimarca, Cina, Brasile, Messico, Nigeria, Scozia. Back to the past… Già, sembrerà di tornare indietro nel tempo per qualche ora, Del Piero e compagni ci faranno rivivere le emozioni delle notti mondiali. Quattro campioni del mondo in campo: oltre ad Alex, Oddo, Barone e Amelia. Si va ancora più indietro nel tempo con gli altri nomi, che non sono certo da meno: Di Livio, Delvecchio, Fiore, Zauri, Di Canio e Ravanelli. Li avete visti tutti giocare?

Bene, non è finita qui… Per l’ex Milan, Marco Amelia ci sarà parecchio da lavorare, basta scorrere la lista delle rose avversarie. Per nostalgici e amanti del “joga bonito” il Brasile schiererà, tra gli altri, Juninho, Rivaldo, Djalminha e Roberto Carlos. Gioie e dolori ci regala la lista della Francia: Pires, Giuly, Djorkaeff, Candela… Ma quanto erano forti? Come spesso capita ultimamente, però, tutti dovranno soffrire con la tecnica e il “tiki-taka” degli spagnoli, che metteranno in campo, tra gli altri, l’ex Lazio Mendieta, Puyol e Morientes.

Classe e muscoli nella formazione inglese, dove accanto a Gerrard e Owen troveranno posto Heskey, Paul Merson e Rio Ferdinand: anche in un torneo a sei l’Inghilterra si dimostrerà allergica alle vittore? Come in ogni competizione tra Nazionali che si rispetti tutti dovranno vedersela con la Germania, meno qualitativa di quella attuale, ma non meno efficace: sarà difficile piegare orgoglio e tenacia di Ballack e compagni. E i portoghesi? Con i vari Nuno Gomes, Vitor Baia, Couto, Deco potrebbero essere dolori in un campo ridotto: magari sarà la sorpresa, proprio come negli scorsi europei in Francia.

Il menù è già abbastanza ricco? Beh, per chi non si fa trascinare dal nome, c’è l’imbarazzo della scelta. Alzi la mano chi non ha amato (almeno per un’ora) “l’ignoranteStigTofting, il mitico “mordi caviglia” della Danimarca o la tecnica e l’imprevedibilità di Jay-Jay Okocha, stella della Nigeria. Non tutti hanno avuto la fortuna di stropicciarsi gli occhi davanti alle giocate di Youri Djorkaeff, o di gustarsi l’esordio mondiale di Micheal Owen: non c’è bisogno del tasto rewind o di una DeLoreanCe n’è veramente per tutti i gusti e stasera, a partire dalle 20, ci sarà da divertirsi.

Francesco Caruso

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