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Stankovic si presenta: “Sampdoria, io ci credo. Mihajlovic un punto di riferimento”

Dejan Stanković si presenta come nuovo allenatore della Sampdoria. L’ex allenatore della Stella Rossa ha già guidato la squadra blucerchiata nella trasferta contro il Bologna del Dall’Ara, conquistando un punto. L’allenatore serbo si è presentato in conferenza stampa e ha posato con il presidente Lanna e il vice presidente Romei.

 

Proprio il presidente blucerchiato ha esordito: Volevo dedicare un pensiero a Paolo Mantovani. Oggi ricorre l’anniversario della sua morte, vorrei dedicare un ricordo al nostro presidente: un secondo padre, con Boskov figura fondamentale della mia carriera. Ora spazio alla conferenza di Stanković”. E il vicepresidente Romei: “Mi unisco anche io al ricordo del presidente, oggi è il giorno del nostro grande allenatore, voluto fortemente dal CdA: visti altri allenatori ma scelta è stata unanime, per la sua personalità e il suo carisma – ha aggiunto Romei – Lo ringrazio per essere qui venuto con grandissimo entusiasmo e voglia di lavorare e per questo lo ringrazio”.

 

Sampdoria, le parole di Stanković

Il nuovo allenatore della Sampdoria, Dejan Stanković, ha così esordito: “Grazie al presidente e all’avvocato per le belle parole. La squadra ha possibilità di salvarsi. Avevo un giorno e mezzo per preparare la prima gara ma non cerco scuse. Ripartiamo dalla reazione del secondo tempo, l’atteggiamento mi è piaciuto. Prima parlavo con tanta gente di calcio e tanti mi chiedevano perché venissi alla Samp ultima, ho risposto che venivo in una grande squadra, io ci credo. Insieme alla dirigenza e ai tifosi possiamo salvarci, serve grandissimo impegno da parte di tutti”.

  

 

Poi sulla squadra: “Più problema mentale o altro? Vittorie penicillina più importante, quando mancano crolli mentalmente e fisicamente. Io ci provo a metterli in condizione mentale e fisica di rispondere e dare il 100% in campo, abbiamo lavorato bene. Possiamo fare bene”. Poi un commento sul mercato di gennaio:  “Dobbiamo arrivare a gennaio, il nostro obiettivo è uscire dalla zona rossa prima della sosta per il Mondiale. Non abbiamo parlato del mercato perché siamo tutti concentrati sui ragazzi che ci sono, a gennaio vedremo dove saremo. Sono felice con quello che ho in questo momento“.

 

 

“Mourinho? Grande rispetto per lui”

La prima al Marassi per Stanković sarà contro la Roma di José Mourinho (lunedì 17 ottobre ore 18.30), allenatore con cui ha condiviso la vittoria del Triplete nel 2010. “L’ho sentito in video call. Porto grandissimo rispetto all’allenatore e alla persona, non posso aggiungere altro a un allenatore che ha mille panchine in Serie A. La mia sarà la prima. Ma dopo il fischio d’inizio ognuno sarà per la sua strada. Da lui ho imparato tanto, abbiamo vinto. Novanta minuti tra parentesi poi amici come prima“.

Poi sulla Sampdoria ha aggiunto:Non parlo del passato perché non mi permetto di giudicare, guardo da oggi in avanti. Nel secondo tempo abbiamo cambiato atteggiamento. Quella frase viene dal mio paese: non conta come difendi, ma l’orgoglio col quale lo fai. Nei novanta minuti puoi sbagliare un passaggio, ma l’atteggiamento no. L’approccio, difendere il proprio orgoglio, deve esserci sempre”.

Poi Stanković ha presentato il suo staff: “Voglio presentare il mio staff. Sakić lo conoscete bene. È la terza volta che torna qui e ha fatto molto bene con Mihajlovic. Palombo e Buono dal settore giovanile. Sampdoriani dentro, tutti pronti a lottare”.

 

“Quagliarella? È un leader e ci darà una mano”

Dejan Stanković ritrova Fabio Quagliarella: da avversario a leader del gruppo. “Lo conosco benissimo, è un leader e ci deve dare una mano. Abbiamo già parlato: noi da giocatore abbiamo creato un gruppo che se giocavi un minuto o novanta non faceva differenza. Sono sicuro che mi darà una mano. I leader si vedono in campo, da come preparano la partita perchè a parlare dopo sono tutti bravi”.

Contro la Roma ci sarà la prima sfida al Ferraris: “Ve la racconterò lunedì, per ora ho fatto un giro allo stadio e sarà più bello con 20.000 tifosi“. Poi sugli obiettivi:Ho vinto tanto, sono qui per salvare la Sampdoria. Ho dovuto lavorare su questo: non cambia, bisogna avere un obiettivo. Che sia vincere o salvarsi l’importante è avere un obiettivo“.

 

Stanković ha anche parlato di un ex allenatore blucerchiato, Sinisa Mihajlovic, compagno di squadra e amico:È un punto di riferimento per me sotto tutti i punti di vista. Lo chiamo anche papà e lui si arrabbia. Il suo modo di approcciare alla vita mi ha insegnato tanto, anche quello che ha passato, gli voglio bene come fosse un fratello. Volevo vincere anche per lui a Bologna, ma vinceremo e dedicherò a lui delle vittorie”. La differenza tra il giocatore e l’allenatore: “Quindici chili in più e qualche capello in meno. Devo crescere tantissimo, sono reduce da una sola partita in A ma la voglia di imparare è tanta, non vedo l’ora”.

Infine un commento sulla Stella Rossa. È stato un viaggio bellissimo e indimenticabile, ringrazio la società e tutti i giocatori. Abbiamo fatto cose straordinarie insieme. Mando un messaggio di grande affetto perchè mi hanno dato tanto”. Poi sulla Sampdoria che vinse lo scudetto:Noi abbiamo sempre seguito la Sampdoria di Boskov, Mihajlovic, poi Mancini, Vialli e Lombardo. È stata una grandissima Sampdoria che ha perso finale per puro caso. La Sampdoria in Serbia è sempre stata seguita“.

Redazione

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