“Next stop, White Hart Lane“: l’annuncio dello speaker, sul treno della Overground Line che da Liverpool Street (cuore della City di Londra) porta da queste parti, fa subito capire dove siamo. Chiunque abbia mai guardato almeno una partita degli Spurs, associa a quel nome quello di “Tottenham“. La squadra sì, ma soprattutto un quartiere che si apre tutto intorno. Scordatevi negozi di lusso, catene di ristoranti, parchi curati ed attrazioni turistiche. Tottenham non è un quartiere turistico, non lo è mai stato e oggi, in qualche modo, prova a diventarlo. La strada da fare è ancora lunga, intorno allo stadio (inglese di vecchio tipo sì, ma così moderno per occhi italiani) c’è poco o niente: un paio di scuole, qualche pub (tra cui quello ufficiale del club, con ingresso consentito solamente ai tifosi degli Spurs), cibi popolari da ogni parte del mondo. Tottenham è il quartiere multiculturale di una città già multiculturale di suo: storicamente ebraico, oggi abbraccia persone di ogni colore e religione. Quartiere difficile sì, pieno di problemi e difficoltà. Poco connesso coi mezzi pubblici, poco vivibile. Una povertà media che si respira in ogni angolo.
Eppure lo stadio, che resta l’unico luogo noto a chi non abita qui, potrebbe essere la molla per il rilancio: “Le cose stanno cambiando“, ci avvisa un operaio che sta lavorando al nuovo stadio del club. Già, perché il Tottenham pensa in grande e tra due anni demolirà la sua casa (più che dignitosa per l’80% delle squadre italiane) per costruirne una nuova: 61,000 posti, 750 milioni di sterline di costo e tanto, tanto altro. Un museo, uffici, un hotel, una camminata panoramica. Insomma, un rilancio economico per tutti: posti di lavoro, investimenti, nuove opportunità e riqualifica dell’area. Perché gli Spurs aiutano tutti qua: finanziano le scuole, gli ospedali, gli istituti di ricovero e riabilitazione. E lo stadio, in questa ottica, è un progetto magnifico e futuristico, che lascia stupiti. Tempi di costruzione? Altri tre anni: sarà pronto per la stagione 2018/19, il Tottenham giocherà un’altra stagione al White Hart Lane prima di andare a giocare altrove per un anno, perché questo stadio verrà demolito per far spazio a complessi residenziali. Ecco perché, adesso, tutti sognano una Premier mai così possibile negli ultimi anni: chiudere in bellezza nella vecchia casa per arrivare al top nel nuovo stadio. Ci credono sì, motivo per cui un po’ snobbano la gara con la Fiorentina. L’obiettivo è il titolo in campionato, per farsi belli per l’arrivo della nuova casa. La speranza di tutti, da queste parti, è che sia il primo step per migliorare un quartiere che adesso prova a nascondere le sue tante difficoltà. Next stop: “new” White Hart Lane. Un nuovo stadio, per una nuova Tottenham.
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