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La storia di Spinelli, il preparatore dei portieri nerazzurro: da Donnarumma all’Inter

Gianluca Spinelli, preparatore dei portieri dell’Inter – Imago

A Monaco di Baviera il 31 maggio si affronteranno Psg e Inter, per la prima volta contro in una gara ufficiale. Sarà anche la partita degli ex. Sì, gli ex. Oltre ad Achraf Hakimi, anche Gianluca Spinelli si scontrerà con il suo passato. Per chi non lo conoscesse, è l’allenatore dei portieri di Simone Inzaghi dal 2023. In nerazzurro è arrivato proprio dopo l’esperienza francese, iniziata nel 2018. Ed è a Parigi che è nato il legame con Gigio Donnarumma. “Ritroverò il mio vecchio preparatore Spinelli. Lo sento ogni giorno ancora”, le parole al termine del ritorno contro l’Arsenal. A maggio saranno avversari. Ora il “discepolo” di Spinelli è Yann Sommer. Entrambi i portieri sono stati decisivi in semifinale e un grazie va anche a chi in questi anni li ha fatti crescere.

Il soprannome, allenamenti all’avanguardia e il passato da portiere

All’Inter è arrivato nel 2023, nella stessa estate di Yann Sommer. Un cambio storico. In porta, con l’addio di Handanovic e di Onana e nello staff, con il saluto di Adriano Bonaiuti, che per anni aveva seguito lo sloveno. Un maestro, più che un semplice allenatore, da sempre apprezzato per i metodi all’avanguardia e un approccio innovativo. Prima faceva il portiere. “The Wall”, il soprannome datogli negli anni a Saronno. E se la carriera da giocatore si era concentrata nella sola Lombardia, quella da allenatore ha assunto cornici internazionali.

Dopo Como e Genoa, Conte lo vuole con forza con lui in Nazionale. Lo apprezza molto, tanto da portarlo a Londra nell’avventura al Chelsea. Nel 2018, però, le strade si dividono e non seguirà l’ex ct all’Inter. A Milano ci arriverà, ma solo 5 anni dopo.

Il tennis e gli allenamenti con Sommer

Gianluca è un ottimo specialista che mi ha insegnato nuove sfaccettature della professione. Oggi sono ancora più completo come portiere perché nel corso della mia carriera mi sono confrontato con diversi approcci alla teoria dell’allenamento”, raccontò Sommer in un’intervista a Neue Zurcher Zeitung. Nuovi approcci, già. Da sempre una caratteristica di Spinelli. Tra questi, anche l’utilizzo di palline da tennis. Non ci sarebbe da sorprendersi, infatti, se nel corso di un allenamento si vedessero quelle sostituire i classici palloni da calcio.

È solito infatti usare palloni di dimensioni inferiore per stimolare la reattività e la coordinazione occhio-mano. Tecniche che si uniscono agli occhiali speciali utilizzati da Sommer nel suo passato con la Svizzera.

L’amore per il cane e il mare

Calcio e non solo, però. La vita di Spinelli si colora di tanto altro. C’è l’amore per Flok, il suo golden retriever. La passione per il mare e gli sport acquatici, come il windsurf. La musica, con le canzoni di Bruce Springsteen. La testa, però, ora è rivolta a quel 31 maggio. La sua come quella di tutto l’ambiente interista e di quello parigino. Il suo passato si affronta.

Ed è vero, una finale di Champions non si raggiunge grazie a un solo uomo. È il risultato di un lavoro di squadra, di sacrifici di un’intera realtà, del combinarsi di diverse componenti. Però, forse, se Inter e Psg sono in finale lo devono (anche) ai loro portieri. A loro e a chi li ha allenati. Un grazie a Gianluca Spinelli.