Una squadra di vigili del fuoco è stata Campione d’Italia. Siamo nel 1943-44, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Il calcio, durante il conflitto, non si è mai fermato. Nell’anno precedente a vincere lo Scudetto era stato il Grande Torino di Valentino Mazzola. Le cose però, quella stagione erano decisamente diverse. Gli Alleati erano sbarcati in Sicilia avviando la liberazione dell’Italia dal governo fascista, dividendo il paese in due con la Linea Gotica. Il sud, controllato dagli Alleati, il centro-nord ancora sotto il regime di Mussolini. In quella situazione di caos, la federcalcio (in quell’epoca sotto l’influenza fascista) spostò la propria sede da Roma a Milano. In sostituzione del campionato, viene organizzato un torneo di divisione nazionale misto, diviso prima in gironi zonali, poi in tre fasi regionali le cui vincitrici si affronteranno in finale.
Per evitare la partenza dei propri giocatori al fronte, le società cambiano nome legandosi ad aziende locali e nazionali. Il Grande Torino viene rinominato Torino FIAT. La Juventus diventa Juventus Cisitalia. Tra i club partecipanti, c’è anche lo Spezia, da poco orfano del presidente Coriolano Perioli, catturato e ucciso nel campo di concentramento di Gusen. I liguri si legano al Corpo dei Vigili del Fuoco della città, diventando VV.F. Spezia.
L’allenatore è Ottavio Barbieri, ex giocatore della Nazionale e già vincitore di uno Scudetto con il Genoa. Le gare si giocano in stadi semi-deserti per paura di bombardamenti e rastrellamenti da parte dei fascisti. I giocatori dello Spezia viaggiano su una vecchia autobotte modificata. Il simbolo dei successi degli Aquilotti, che superano prima il girone locale e poi la fase regionale in un duello con il Bologna. Il triangolare finale si gioca all’Arena Civica di Milano. Avversari del VV.F Spezia sono l’Ispettorato del Lavoro di Venezia e proprio i campioni in carica del Torino FIAT.
Il match contro il Venezia termina 1-1, poi contro il Torino i bianconeri fanno il colpaccio, vincendo 2-1. La vittoria dei granata per 5-2 consegnerà allo Spezia il titolo di Campione d’Italia, anche se per riconoscerlo ci vorranno 58 anni. Alla fine della competizione infatti la federcalcio aveva cambiato il tipo di trofeo assegnato, passando dallo Scudetto alla nuova “Coppa Federale del campionato di guerra“. Soltanto nel gennaio 2002 la FIGC riconoscerà la vittoria al club ligure, non come regolare Scudetto (vista la situazione geopolitica del paese all’epoca) ma come titolo onorifico.
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