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Spezia, mercato bloccato fino al 2024: il futuro del club tra rosa e allenatore

La salvezza agguantata quest’anno dallo Spezia forse vale doppio, visto il mercato bloccato. Già, perché fare “tris” – come celebravano le magliette rilasciate dal club in occasione dell’artimetica salvezza, dopo la vittoria a Udine – gli spezzini hanno dovuto fare tantissimo calciomercato l’estate scorsa, per poi fronteggiare il blocco imposto dalla FIFA per quattro sessioni.

Bisogna fare due calcoli. La prima di queste è passata, a gennaio 2022 la tabella degli acquisti per lo Spezia segnava il numero “0“. Ora, però, il blocco impone uno stop del mercato in entrata fino all’estate 2023 compresa: si potrà tornare a comprare solo nel gennaio 2024. Insomma, se la salvezza in questa stagione vale davvero doppio, una salvezza nella prossima varrebbe dieci volte tanto.

 

  

È vero che, attualmente, è attivo un ricorso da parte della società, che lo scorso 20 maggio si è pronunciata davanti al TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport, ndr) di Losanna: il nuovo presidente americano Robert Platek – subentrato nel 2021 – non c’entrerebbe assolutamente nulla coi fatti che hanno portato al blocco del mercato, le operazioni di calciomercato illecite sarebbero state portate a termine dalla gestione precedente. È prevista verso la metà di giugno una risposta dal TAS, che può diminuire la durata del blocco o confermarla a tutta l’estate del 2023. Ma nel caso, come si potrebbe muovere lo Spezia per preservare la Serie A? Lo ha spiegato a gianlucadimarzio.com il direttore tecnico della Prima Squadra, Mattia Biso, che ha aperto le porte del club alla nostra redazione.

I fratelli dello Spezia: altri due club sotto la gestione Platek

Ribadire il concetto: è stato fatto tantissimo mercato nell’estate del 2021, in previsione appunto del blocco di quattro stagioni. La rosa totale dello Spezia contava ben 29 elementi, senza contare i giocatori in prestito (principalmente 11) e il settore giovanile (ovviamente con particolare attenzione ai talenti della Primavera). Ma il mercato diretto non è stato l’unico modo per cercare di fronteggiare lo stop.

La famiglia Platek, infatti, possiede altre due squadre oltre allo Spezia: il fortunato Casa Pia, club che quest’anno ha centrato (da seconda in classifica) la promozione in Primeira Liga; poi il meno fortunato Sønderjysk Elitesport, che invece è appena stato retrocesso in seconda divisione danese dalla Superliga, arrivando ultimo. Da questi club, lo Spezia possiede già i cartellini dei giovani attaccanti Leandro Sanca e Kleis Bozhanaj (al Casa Pia), poi del terzino Emil Holm e del mediano Emil Kornvig (al SønderjyskE). Ovviamente, poi, in futuro le partnership fra club porteranno probabilmente nuovi calciatori in Liguria.

 

 

Mercato bloccato: chi saranno i nuovi protagonisti della squadra?

Il rischio più grosso per lo Spezia, ovviamente, sarà fronteggiare le eventuali cessioni dei “big” alle “big”, visto che poi non potranno sostituire queste partenze con dei giocatori di “pari livello”, ma piuttosto sfruttare il potenziale dei giovani presenti. Di sicuro non faranno più parte del gruppo Eddie Salcedo e Kovalenko, siccome sono gli unici due calciatori arrivati in prestito secco.

Un grande “acquisto”, invece, sarà il mediano Leo Sena, tornato dopo Covid e infortuni ad allenarsi nei giorni scorsi, prima della fine del campionato. Giovani come Strelec e Antiste, con un anno in più in Italia, a La Spezia, imparando ancor meglio la lingua e il metodo di lavoro del club, si riveleranno fondamentali. Tanto, poi, faranno la rosa Primavera e i suoi ragazzi migliori: grande è stato il lavoro sui giovani spezzini negli ultimi anni da parte del club, basti pensare a cosa sono diventati il capitano Giulio Maggiore, i terzini Simone Bastoni Luca Vignali, oltre all’ultimo talento Bertola (che ha esordito contro l’Udinese).

 

 

A quei giovani calciatori verrà dato un occhio di riguardo, come appunto è già successo a Bertola. Gli ultimi acquisti come Henoc N’Gbesso, attaccante 19enne arrivato dal Milan e già nazionale italiano nelle selezioni minori, o il 17enne centrocampista danese Julius Beck, agreggato in pianta stabile all’U19 e non all’U17, potrebbero essere due pedine importanti. Oltre a questi, i prodotti di casa come il regista Niccolò Pietra. Occhio anche al più giovane Candelari nel corso di questi anni (arrivato dall’AJ Fano per giocare nell’U17).

 

 

Questione allenatore: Thiago Motta o non Thiago Motta?

Una parte del merito di questa salvezza, oltre a quella dei giocatori che hanno reso pratico questo traguardo e alla società che lo ha programmato come si deve, ce l’ha l’allenatore. Thiago Motta, dopo l’unica breve e infelice parentesi da allenatore in Serie A al Genoa, successiva all’esperienza con l’U19 del PSG, ha portato a casa un successo importante, in un’annata dura. Tale risultato ha attirato alcuni club, che ora potrebbero offrire per averlo e strapparlo allo Spezia (voci hanno parlato anche di PSG, ma la situazione a Parigi sembra diversa, Zidane pare molto più vicino).

 

 

La situazione tra club e allenatore, comunque, è stata condizionata nell’arco della stagione da alcune divergenze sulla visione del progetto Spezia tra una parte e l’altra, che hanno quasi portato alla separazione. La società, comunque, può essere soddisfatta del lavoro svolto dall’allenatore e dal suo staff, con cui si è ritrovato un equilibrio sostanziale per concludere la stagione agonistica. Questi giorni successivi alla conclusione del campionato saranno cruciali per il futuro del club, è previsto un incontro con lo stesso allenatore per fare il punto della situazione e comprendere se confermare la guida tecnica oppure no, di nomi per il nuovo allenatore ce ne sono. L’ultimo? Quello del croato Bjelica, per lui sarebbe un ritorno.

Lorenzo Gentile

Classe 1996, nato a Napoli con il desiderio di girare il mondo, stadio dopo stadio, cresciuto con il sogno di commentare le partite più strane, più ricche e magari anche quelle più grandi. Oltre alla telecronaca, adoro il mondo segreto e misterioso del calciomercato. Lascerei il giornalismo solo per allenare in prima persona, forse. Mi sento un leader gentile (di cognome e di fatto, come dico sempre) ma sempre carico di passione e voglia di migliorarsi

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