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Spalletti: “Non sono io lo sfigato ma voi: la squadra vuole ripartire”

Dopo la sconfitta contro il Lione, torna il campionato per la Roma, impegnata nel posticipo di domani sera contro il Sassuolo. Luciano Spalletti in conferenza stampa fà il punto sulla condizione fisica e mentale della sua squadra: “Ho visto nei miei ragazzi la voglia di ripartire. Dobbiamo fare i conti con qualche acciacco, ad esempio Dzeko ha preso una botta giovedì. Non ci sono infortuni veri e propri, poi l’allenamento di oggi sarà determinante”.

Bisogna ripartire dopo l’eliminazione: “Serve parlare ed essere realisti, analizzando quello i fatti. Ieri ci siamo alzati con la sensazione di non aver nulla in mano. È una sconfitta fastidiosa e che brucia. La partita ha comunque detto che abbiamo tutto, che abbiamo grandi potenzialità. Vero, mancherà l’Europa League, ma siamo usciti immeritatamente. Abbiamo giocato bene, nonostante qualche errore. Il Lione è una squadra forte. Il Barcellona ha vinto l’ultima partita con 6 gol realizzati, ma ha tirato meno volte di noi. Se giochiamo come giovedì, di partite ne vinceremo tante”.

    Un giudizio poi sull’avversario di domani: “Conosco bene Di Francesco, è un grande professionista, l’anno scorso hanno disputato un grandissimo campionato, quest’anno invece c’è stato un momento difficoltà. Ci può stare questo, la squadra resta forte. Non è facile per nessuno competere su più fronti. I giocatori sono forti: Defrel lo abbiamo osservato anche noi, ci sono Berardi e tanti altri. Hanno un’idea di gioco preciso, da tanto tempo lavorano con un unico obiettivo tattico. Verticalizzano, sono veloci. Insomma, il Sassuolo è una squadra forte“.

    L’azione deve iniziare dalla difesa: “Le squadre forti cominciano a giocare da dietro, ormai tanti club cercano anche il portiere in grado di giocare bene con i piedi. Ad esempio il Barcellona, arretrò Mascherano. Noi abbiamo abbassato qualche volta De Rossi. Alla Juventus c’è Bonucci. Sotto questo aspetto dobbiamo e possiamo migliorare. Purtroppo in questo reparto abbiamo avuto tanti infortuni e non è stato facile. Per migliorare anche nella fase di impostazione serve tempo. Oggi la difesa è diversa, anche se con tante partite ravvicinate non è possibile lavorare. Se non determinate cose non vengono provate in allenamento diventa difficile”.

    Dall’ossessione per la vittoria alla sfortuna, Spalletti continua la sua polemica con i giornalisti: “Io non sono sfortunato. La sfiga o la fortuna non cambia nulla a questo punto della mia carriera. La fortuna e la sfortuna hanno una connessione con il sudore, io sono tranquillo. Sono l’allenatore della Roma. Voi tutti i giorni fate psicoanalisi, siete voi gli sfigati. State utilizzando l’artiglieria pesante per capire come sto. Non sono riuscito a leggere tutto, ma in settimana concluderò. I vostri non sono articoli, sembrano oroscopi. Se io ho detto di essere sfigato è perchè voi ne parlate tutti i giorni. Ripeto, la fortuna e la sfortuna non cambiano nulla sul mio lavoro. Quanti siete voi? A voi la fortuna può dar qualcosa in più, io sono a posto. A voi interessano più le ombre e i rumori. Prima di Lione ho detto che vedo più ombre, poi voi fate l’articolo, ma vi prendevo per il culo“.

      Il mirino poi si sposta su un giornalista ben preciso: “Oggi qualcuno ha mandato gli agenti segreti per capire come sto…”.

      Poi su Lotito, candidato alla presidenza della Serie B: “Io ero più dalla parte dei giocatori, ma non conoscendo alcuni dettagli non mi sono più trovato d’accordo su alcune cose. Io faccio parte della mia Associazione, ma serve chiarire alcune cose che non mi piacciono”.

      Infine sugli obiettivi in campionato: “Ci sono 4-5 partite che possiamo vincere giocando da Roma, poi tutto può accadere. L’ho detto anche ai ragazzi, tutto può cambiare. Quando sei in cima conta la volata, noi vogliamo esserci”.

        Redazione

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